Attualità
Varallo quattro maestre in pensione per l’accoglienza dei bambini ucraini
Varallo quattro maestre pensionate tornano a scuola per mettersi al fianco dei bambini ucraini: «La loro attività di volontariato è stata di fondamentale supporto».
Varallo quattro maestre in pensione tornano a scuola
Si avvicina la fine dell’anno scolastico ed è tempo di bilanci per insegnanti e allievi. «Si sta concludendo un altro anno scolastico, un anno scolastico particolare – scrivono in una nota le maestre della scuola primaria di Varallo -: non solo per l’emergenza sanitaria con la quale conviviamo da ormai due anni, ma anche per l’arrivo nel nostro istituto di numerosi bambini, vittime purtroppo di un’emergenza altrettanto grave, l’invasione e la conseguente guerra in Ucraina. Fin da subito ci è sembrato che l’accoglienza a scuola potesse essere un modo per far ritrovare a questi piccoli un po’ della tranquillità e della serenità che solo la routine quotidiana sa offrire. E’ in questo contesto che quattro maestre in pensione hanno messo in gioco la loro professionalità, la loro esperienza ed il loro “essere maestre prima di tutto con il cuore”. Dal mese di marzo, hanno allestito una scuola nella scuola, alla quale ha partecipato una quindicina di bambini dai cinque ai dieci anni».
I ringraziamenti
Così, nel salone della scuola primaria ha preso vita un’aula/laboratorio accogliente dove si è svolta innanzi tutto una prima ed imprescindibile attività di alfabetizzazione linguistica, ma che si è rivelata con lo scorrere dei giorni anche uno spazio di ascolto, condivisione e inclusione (all’attività hanno collaborato anche due mamme ucraine che, conoscendo l’italiano, hanno potuto mediare e risolvere le inevitabili difficoltà).
«Alle maestre Nadia, Ornella, Paola e Rosa va quindi il nostro più sentito grazie – aggiungono le insegnanti -. La loro attività di volontariato è stata di fondamentale supporto alle maestre della scuola che, già impegnate nelle loro classi, non avrebbero potuto intervenire in modo così puntuale ed attento nei confronti dei nuovi alunni. Grazie per esservi “rimesse in gioco”, grazie per averci supportato in questa nuova ed inaspettata situazione, grazie per aver preso parte, anche se forse per voi in modo inconsapevole al nostro progetto di istituto “Attenzione: emozioni in corso”».
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