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Varallo saluta il Country hospital: i 10 posti letto vanno a Borgo

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Oggi l’incontro tra il sindaco Eraldo Botta e il direttore generale dell’Asl

Quello che fino a due giorni fa era considerato un concreto rischio, adesso è scritto nero su bianco: il Country Hospital di Varallo chiuderà i battenti. E i dieci posti letto verranno portati al quarto piano dell’ospedale di Borgosesia. A darne conferma è lo stesso assessorato regionale alla sanità, che risponde a un’interrogazione presentata un paio di settimane fa dai consiglieri Gabriele Molinari e Giovanni Corgnati, entrambi del Pd.

In sintesi, i due chiedevano che ne sarebbe stato di questi dieci posti letto che l’Asl Vercelli ha appena trasformato da posti di Country Hospital a posti Cavs, sigla di “continuità assistenziale a valenza sanitaria”. In pratica sono letti per post-acuti (o per le convalescenze, parlando terra terra).
Ebbene, l’assessorato spiega chiaramente che il Country Hospital di Varallo «costituiva un centro di costo cui non corrispondeva alcuna tracciabilità delle prestazioni (numerose) di ricovero rese». Non solo: «Circa il 50 per cento dei pazienti ivi ricoverati afferisce ad aree a sud di Varallo, e circa il 50 per cento necessita almeno una volta di un trasferimento da e per il presidio ospedaliero di Borgosesia per attività fisiche o diagnostiche, quando non per un nuovo ricovero».

In altre parole: il Country riceve tanti pazienti che arrivano dalla parte più bassa della valle, e per una gran parte bisogna comunque organizzare trasporti all’ospedale per visite o riabilitazioni. Ed è per questo che «è già da tempo previsto per il prossimo autunno il trasferimento dell’attività dei 10 posti letto di Varallo al quarto piano dell’ospedale di Borgosesia». Dove «potranno essere attivati ulteriori 10 posti letto» dopo il 31 dicembre di quest’anno, vale a dire quando andrà in scadenza un contratto con una struttura residenziale che ha sede a Livorno Ferraris che oggi utilizza una parte del quarto piano dell’ospedale.

E’ una notizia che può essere letta con la classica distinzione del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Da una parte il fatto che l’ospedale di Borgosesia venga potenziato con 20 posti letto di continuità sanitaria è certamente buona cosa (anche per il fatto che per i pazienti, qualsiasi emergenza dovesse capitare, basta un giro in ascensore per ritrovarsi in reparto).

Dall’altra parte c’è però il problema che Varallo perde un servizio (e del personale) molto apprezzato e certamente molto più a portata di mano per tanti cittadini che abitano in alta Valsesia. Senza contare i non pochi soldi che si sono spesi. In più, il problema è quello dell’effetto-domino: se chiude il Country cosa accadrà agli altri servizi? 

Per la giornata di oggi il sindaco di Varallo Eraldo Botta è stato convocato a riunione con il direttore generale dell’Asl Chiara Serpieri. Viene naturale pensare che si parlerà del country hospital.

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