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Borgosesia, aumentano i casi (e i giovani) al centro di salute mentale

Un viaggio all’interno dello stabile di via Marconi dove i percorsi di cura passano dal dialogo e dai laboratori.

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Borgosesia, aumentano i casi (e i giovani) al centro di salute mentale. Un viaggio all’interno dello stabile di via Marconi dove i percorsi di cura passano dal dialogo e dai laboratori.

Borgosesia, aumentano i casi (e i giovani) al centro di salute mentale

Chi entra nel centro di salute mentale di Borgosesia si trova subito accolto dal personale che da anni lavora sul territorio. In occasione della giornata mondiale della salute mentale l’Asl Vercelli ha aperto le porte della struttura di via Marconi. Il personale medico non indossa divise per far sentire tutti uguali. L’obiettivo è far cadere anche quel muro di vergogna che a volte colpisce coloro che avrebbero bisogno di rivolgersi a psichiatria e non lo fanno per paura di essere giudicati.

I numeri in aumento anche tra i giovani

Nell’Asl Vercelli sono 3000 le cartelle attive su 162mila abitanti. E i numeri sono in aumento.

«Le attività territoriali registrate nei primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2019 sono aumentate del 40 per cento – spiega il direttore Luca Tarantola della struttura di psichiatria dell’Asl di Vercelli -. Non prendiamo in esame il periodo Covid in quanto non è attendibile. Inoltre le consulenze in pronto soccorso sono aumentate del 100 per cento. E ogni dirigente produce dal 17 al 19 per cento in più rispetto al 2019 utilizzando al meglio il tempo a disposizione. Tra l’altro in questi anni si è ridotta la libera professione nel settore psichiatrico con una maggiore concentrazione nel pubblico».

E tra i pazienti si trovano anche più giovani: «L’età media è scesa, sono sempre più i giovani che si rivolgono alle nostre strutture. I numeri sono in aumento perchè è la lunga onda del Covid che ha portato sofferenze».

La struttura, aumentano i casi

«Abbiamo a disposizione le sale visite, il centro diurno al piano superiore, la reception, quattro letti per day hospital per evitare ricoveri in ospedale – spiega ancora il direttore -. Il centro di salute mentale è ad accesso diretto e questo rappresenta un grande vantaggio. Chi arriva o telefona parla direttamente con un infermiere con esperienza che di fatto prende già in mano la situazione e sa come comportarsi».

In occasione della giornata dell’apertura voluta dall’Asl in sevizio ci sono l’infermiera Roberta Garella, presente in struttura dal 1999, Camilla Vecchi, psichiatra da quattro anni in Asl Vercelli, Marina De Marchi, infermiera professionale presente dal 1990, la coordinatrice è Francesca Trabucco.

L’approccio dei pazienti

«Già nella parte del front office – spiega Tarantola – c’è un primo incontro. L’utente parla con un sanitario e riceve le prime assicurazioni del caso. Il rapporto di cura inizia già».
Day hospital

E nella struttura di via Marconi è attivo anche il day hospital. «Ci sono quattro posti letto per le urgenze – fa presente Tarantola -, questo permette i diminuire i ricoveri in ospedale. Il centro è attivo a lunedì a venerdì. Grazie al day hospital possiamo anche somministrare particolari farmaci che necessitano la presenza di un infermiere».
Sono quattro i dottori presenti in struttura, si tratta di medici psichiatri. Poi ci sono altri che a rotazione arrivano da Vercelli. Tra le due strutture c’è un interscambio anche perché ognuno ha le proprie competenze specifiche.

Una strutture “aperta”

Il centro di salute mentale i Borgosesia è una struttura aperta. «Il mio sogno – confida il dottor Tarantola – è avere strutture sempre più aperte al pubblico. Ho visto centri della salute mentale che ospitano bar e così anche gli utenti si mischiano ai clienti. Il rapporto con l’esterno è determinante. Sono sicuro che ci arriveremo».

Anche l’utente all’interno del centro di salute mentale non si sente diverso. Il personale medico non indossa divise. «Il nostro è un lavoro basato sulla relazione e sull’empatia – commenta la coordinatrice del centro di salute mentale di Borgosesia Francesca Trabucco -. Abbiamo un accesso diretto ai nostri servizi, la persona che chiama o si presenta parla direttamente con una infermiera, personale formato che può già effettuare una prima analisi, tranquillizzare il paziente, capire come agire nel migliore dei modi».

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