Flash-mob a Borgosesia contro le stragi di Gaza. LE FOTO

Flash-mob a Borgosesia contro le stragi di Gaza. Dieci donne hanno steso simbolicamente piccoli cadaveri a terra su un tappeto rosso.

Flash-mob a Borgosesia contro le stragi di Gaza

“Gaza muore. Non in mio nome”: scandito dal suono di una campana tibetana, sabato mattina in piazza a Borgosesia è stato organizzato un flash mob di solidarietà per il popolo palestinese.

In questo modo, i promotori del Collettivo Impegno Attivo Valsesia hanno voluto porre l’attenzione sul dramma che si sta consumando sul territorio di Gaza. Un monito sulle migliaia di vittime innocenti, ed esprimere il dissenso sui silenzi dell’Occidente. E anche del governo italiano che non ha ancora riconosciuto lo stato di Palestina come hanno fatto molti paesi anche europei.

Presenti altre associazioni

Il presidio del Collettivo ha quindi riunito in piazza Mazzini associazioni pacifiste che operano sul territorio e tanti cittadini, sotto una grande bandiera palestinese listata a lutto. Un centinaio i partecipanti per un momento di intensa emozione e condivisa sensibilità.

Nel silenzio teso a sottolineare l’agonia di Garza, dieci donne hanno steso simbolicamente altrettanti piccoli cadaveri avvolti nelle bende su un tappeto rosso a raffigurare il sangue. Attorno, striscioni e cartelli con gli slogan “Basta! È genocidio” e “Gaza muore. Non in mio nome”.

«Il silenzio, quello che un dolore troppo grande fa nascere, esprime il nostro dissenso – è sottolineato dagli attivisti -. L’indifferenza rende complici: ce lo chiedono i bambini, i fragili, gli anziani, i civili inermi morti. Anche fame e sete sono diventate armi di guerra».

Analoghe iniziative sono inoltre state promosse sabato a Vercelli con una biciclettata di solidarietà organizzata dall’associazione Vercelli per la Palestina, e a Biella con un presidio del comitato “Biellesi per la Palestina libera”.

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