Cronaca
Chiesta la confisca di 7 milioni della famiglia Di Giovanni
Immobili e mezzi della famiglia di Romagnano potrebbero passare allo Stato
Braccio di ferro tra gli investigatori e gli avvocati difensori sulla confisca dei beni della famiglia Di Giovanni, gravitante tra Prato Sesia e Romagnano, con alcuni membri accusati a vario titolo estorsione e altri reati. Il patrimonio da 7 milioni circa era già stato sequestrato nel mese di dicembre, ma adesso si chiede la confisca, vale a dire l’acquisizione dei beni medesimi da parte della pubblica amministrazione.
Si sta parlando di un patrimonio costituito da auto di lusso, tra cui anche una Ferrari trovata custodita in un garage, otto abitazioni sparse tra Romagnano, Ghemme e Prato Sesia, ma anche appartamenti a Vercelli, due villini a Roasio, e una cascina a Masserano. I sigilli sono finiti anche alle case a Bibione e Venezia. E l’elenco continua con il parco mezzi da lavoro, in tutto 150 veicoli tra tir e rimorchi. Poi ci sono le società in cui i Di Giovanni erano soci, ma anche attività commerciali e ovviamente i conti bancari.
Tutto ciò, secondo gli inquirenti, dovrebbe passare allo Stato in quanto acquisito dalla famiglia con strumenti illeciti. A questa richiesta si oppongono però i legali della famiglia: le prime udienze per dirimere il caso sono fissate per venerdì e per il 27 maggio, per ascoltare testimoni.
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