Cronaca
Crevacuore, preoccupano le condizioni della famiglia avvelenata da monossido
Anche la madre e il figlio più grande ricoverati a Fara per il trattamento in camera iperbarica
Non sono ancora superati del tutti i timori legati all’avvelenamento da monossido di carbonio per il quale una famiglia senagaese residente a Crevacuore ha rischiato la vita: ieri sono stati trasferiti ai Cedri di Fara per la terapia in camera iperbarica anche la madre e il figlio più grande, 11 anni. Lo stesso trattamento aveva dovuto subirlo lo zio di 37 anni, che sulle prime è sembrato il caso più grave. Unica a non aver finora dovuto fare la terapia a Fara è la figlioletta più piccola, 7 anni.
Il fatto era accaduto nella notte tra sabato e domenica, quando la stufa a legna in casa della famiglia, forse per un problema legato al tiraggio dei fumi, aveva iniziato a emettere il micidiale monossido. Per furtuna lo zio ha avvertito i sintomi e ha dato l’allarme in tempo. Sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e i carabinieri.
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