Cronaca
Daniel Napolitano ucciso per una sigaretta
Il giovane vercellese l’avrebbe negata all’amico, da qui il violento litigio e le coltellate al petto
C’è una sigaretta negata dietro la morte di Daniel Napolitano, il 25enne ucciso a Vercelli dall’amico Alessandro Rizzi, che di anni ne ha 23. E’ stato lo stesso Rizzi a confessarlo al pm dopo il fermo, che potrebbe essere convalidato nella giornata di domani.
Nel frattempo la procura sta ricostruendo tutto quello che sarebbe successo mercoledì sera nel rione Concordia. Stando a una prima ricostruzione dei fatti l’assassinio sarebbe stato commesso alle 21.30, un’ora più tardi sono stati chiamati i soccorsi. L’arma del delitto, un coltello, è stata trovata nel giardino delle case popolari, pulita senza troppa cura.
Rizzi ha raccontato che tutto è partito dal rifiuto di una sigaretta: i giovani sarebbero presto passati alle mani, fino alle coltellate. Una di queste trafora il polmone del giovane Napolitano.
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