Cronaca
Delitto di Vercelli, giovedì l’autopsia
Nel caso venisse accertato uno squilibrio pischico potrebbero prospettarsi per la donna misure alternative al regime di detenzione.
Nella sua cella, in carcere a Vercelli, Cristina Carenzo, assistita dai legali Davide Scarpa e Pierpaolo Chiorazzo, ricostruisce le ultime ore di vita della madre, l’ottantunenne Franca Ranghino. E’ provata, in evidente stato confusionale, e dà una versione differente rispetto a quanto contestato dalla procura. Per l’accusa, Ranghino sarebbe stata uccisa nella tarda serata di mercoledì proprio dalla figlia, cinquantenne, con la quale condivideva l’abitazione, percossa a mani nude e con un mattarello.
L’esame autoptico, previsto giovedì, contribuirà a chiarire la dinamica degli eventi. Sarà in contraddittorio, eseguita dal medico legale incaricato dal sostituto procuratore Serafina Aceto, Paolo Bertone, a cui la difesa di Cristina Carenzo affiancherà il suo perito, il torinese Lorenzo Varetto.
Intanto i difensori di Cristina Carenzo hanno richiesto alla procura la consulenza psichiatrica: nel caso venisse accertato uno squilibrio pischico potrebbero prospettarsi per la donna misure alternative al regime di detenzione.
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