Cronaca
Di Giovanni chiesta confisca di beni per 7 milioni
Chiesta confisca di beni
Chiesta confisca di beni in procura
La procura insiste nel richiedere la confisca dei beni della famiglia Di Giovanni, la difesa sottolinea che non va colpevolizzata un’intera famiglia. Nuova udienza a Novara nel procedimento per esaminare il sequestro di beni mobili e immobili da parte della polizia nel dicembre 2015 alla famiglia Di Giovanni (per un valore di circa 7 milioni di euro). Ad essere confiscate sono auto, case, mezzi di lavoro, ma anche quote societarie. Io motivo? Per gli inquirenti si tratta di beni acquistati grazie a somme di denaro ottenute con attività illecite. In aula il pubblico ministero ha ribadito più volte che si tratta di beni ottenuti con attività illecite. La difesa ha rigettato le accuse.
L’inchiesta “Bloodsucker”
Tutto ruota attorno all’inchiesta “Bloodsucker” che portò agli arresti di Giuseppe “Pino”, Ignazio e Giuseppe Di Giovanni (classe ‘76) con l’accusa di estorsioni ed episodi di usura messe in atto ai danni di imprenditori. Dopo le pesanti condanne in primo grado, l’anno scorso i giudici di Appello hanno assolto tutti dall’associazione a delinquere, riducendo di molto le pene (Pino Di Giovanni, condannato a 10 anni a Novara, in Appello ha rimediato 6 anni e mezzo) ed escludendo quindi l’ipotesi secondo cui i Di Giovanni siano un gruppo criminale.
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