Cronaca
Ho il Covid e mi servono soldi. A Ghemme la truffa del finto parente
Ho il Covid e ho bisogno di soldi: sono di questo tenore le telefonate ricevute nei giorni scorsi da alcuni ghemmesi. Ma ovviamente si tratta di truffe.
Ho il Covid…
I truffatori non esitano ad approfittare dell’emergenza sanitaria per tentare di circuire le proprie vittime. Approdano anche a Ghemme le truffe telefoniche che fanno leva su situazioni drammatiche. Lo mette in evidenza il sindaco, Davide Temporelli, in un video-messaggio diffuso sui social. Suona il telefono e dall’altra parte c’è il (finto) nipote in ospedale che chiedeva soldi, oppure un sedicente malato di Covid, parente o amico, che chiede denaro tramite altre persone. «E’ importante – sottolinea il primo cittadino – non farsi prendere dal panico, ma avvisare tempestivamente le forze dell’ordine».
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Mai dare soldi
Non bisogna abboccare alle richieste telefoniche di presunti parenti o amici che necessitano di contante, perché sono ricoverati in ospedale a causa del Covid. «Ci sono stati dei tentativi di raggiro a Ghemme – afferma Temporelli -. Nessuno chiede dei soldi per questo motivo. Occorre però essere precisi nell’annotare il numero che chiama e riportare alle forze dell’ordine quanti più dettagli possibili della telefonata, ad esempio se era un uomo o una donna». Stesse precauzioni nel caso i truffatori suonassero il campanello di casa. Anche qui vale l’invito a chiamare immediatamente i carabinieri.
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