Cronaca
Inseguimenti tra la Polizia e un cinese su una 500 rubata: alla fine si costituisce
Rocambolesca operazione delle forze dell’ordine: scattano le denunce
La Polizia di Vercelli ha segnalato all’autorità giudiziaria un cittadino cinese, regolarmente soggiornante sul territorio, perché si è reso responsabile di resistenza e ricettazione di un’automobile rubata a Milano, nel giugno scorso, in danno di una società che noleggia autovetture. Nel tardo pomeriggio del 2 novembre, una pattuglia, mentre svolgeva un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, notava uscire dal cortile posteriore di un palazzo una Fiat 500 di colore rosso. L’auto destava dei sospetti e quindi la pattuglia decideva di tallonarla, e nel frattempo comunicava la targa alla centrale operativa. Dopo pochi secondi, si riceveva l’esito: l’autovettura era stata rubata a Milano a una ditta di noleggio auto.
Ma il guidatore accelerava la marcia e iniziava una serie di sorpassi. Gli operatori, notando ciò, seguivano la 500, con lampeggiante e sirene accese, fino a bloccarla a una rotonda. Ma l’inseguito scattava in avanti sorpassando sul lato destro l’autovettura che lo precedeva, passava un semaforo rosso e si dirigeva verso il centro commerciale “Carrefour”. Il conducente, realizzando oramai di non riuscire ad eludere l’inseguimento, si dirigeva nel piazzale del distributore di carburante “Erg” poco distante, accedendovi in controsenso. Quindi abbandonava l’automezzo, scendendo e dandosi alla fuga in direzione di Via Bertinetti.
L’automezzo veniva ispezionato con cura al fine di rinvenire elementi o tracce utili per il rintraccio del ragazzo cinese. All’interno, non vi era alcun elemento utile per le indagini se non il telecomando con la chiave d’accensione dell’automezzo, a cui era apposto un mazzo di chiavi. Tuttavia, presupponendo che il soggetto alla guida dell’autovettura abitasse nella palazzina da dove era uscita la Fiat 500, gli operatori, il giorno successivo, si recavano sul posto e, acquisendo informazioni da alcuni residenti, emergeva che al secondo piano dello stabile, abitava una famiglia cinese, composta da due coniugi e due figli, che si spostavano abitualmente a bordo di un’autovettura Fiat 500 di colore rosso.
Alla fine il fuggitivo veniva identificato: messo oramai alle strette, anche con la famiglia, l’uomo si presentava in Questura e veniva indagato in stato di libertà per i reati di ricettazione e di resistenza. Intanto si provvedeva a restituire l’autovettura alla ditta milanese derubata della 500.
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