Cronaca
Inseguimento a 170 chilometri orari
Il conducente non si era fermato all’alt della polizia. Ubriaco, stava rientrando dopo un addio al celibato
Inseguimento da film sabato sera sulla A26, in prossimità della barriera del lago Maggiore. Erano da poco passate le 3 di notte, quando gli agenti della Polstrada hanno intimato l’alt a una Ford Fiesta appena uscita dall’autostrada. Il conducente ha rallentato come per fermarsi, poi ha invertito il senso di marcia e ha ripreso l’autostrada.
La pattuglia è partita all’inseguimento: dopo circa un chilometro il conducente della Ford, affiancato dall’auto della polizia, si è fermato lungo la corsia d’emergenza, poi è ripartito. Ha lasciato l’autostrada, ha rischiato di provocare un incidente contro un’altra auto e ha percorso altri quattro chilomentri a oltre 170 chilometri orari, andando anche contromano. Poi la polizia è riuscita a fermarlo.
Al volante c’era un 32enne di Domodossola risultato positivo all’alcoltest e senza patente dal 2014, sempre per guida in stato di ebbrezza. Al suo fianco un altro ossolano, proprietario del mezzo. I due hanno raccontato che stavano tornando da un addio al celibato.
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