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Cronaca

L’auto di Sara e Silvia passata all’esame dei periti

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La responsabilità dell’uscita di strada è stata tutta del conducente o ci sono colpe da imputare all’auto?

Proseguono le indagini per capire qual è stata, o quali sono state, le cause dell’incidente stradale che lo scorso 23 ottobre ha ucciso Sara Migliore e Silvia Bertarella. Avevano 21 e 22 anni e quella maledetta domenica mattina stavano rientrando a casa dopo una serata di festa e divertimento insieme agli amici. In auto con loro c’erano Daniel Cuccato, alla guida della Volkswagen Polo uscita di strada a Valduggia, Andrea Bassignana e Domenico Parisi. Tutti poco più che ventenni, legati da una profonda amicizia. Sara e Silvia erano grandi amiche, sempre insieme, tanto che le famiglie hanno scelto per loro anche un unico funerale.

A distanza di un mese e mezzo non si conosce ancora la verità su quanto successo: la responsabilità dell’uscita di strada è stata tutta del conducente o ci sono colpe da imputare all’auto? E’ quello che le perizie eseguite in queste settimane stanno cercando di scoprire. Negli ultimi giorni, sul veicolo, o almeno su quello che rimane dopo il violento schianto di quella mattina, sono state eseguite altre perizie tecniche. Pneumatici, motori, ammortizzatori, tutto viene passato ai raggi X per verificare eventuali anomalie. Le operazioni peritali sono state disposte dal consulente tecnico d’ufficio nominato dalla procura della Repubblica di Vercelli; era presente anche il consulente tecnico Davide Pezzimenti, nominato dalle famiglie Bertarella e Migliore. Sull’esito delle perizie vige il segreto istruttorio; quello che è già emerso pochi giorni dopo l’incidente è che sull’auto era montata una ruota di dimensione diversa rispetto alle altre, ma saranno i periti a stabilire l’importanza o meno di questo fattore.

«Le famiglie attendono l’esito finale dell’inchiesta provando un dolore indescrivibile, nella speranza che la giustizia faccia il giusto corso – commenta Andrea Rubini della Giesse di Borgomanero, l’agenzia specializzata nella gestione dei sinistri alla quale si sono affidate le due famiglie valduggesi -. E’ impensabile spiegare cosa possano provare madri, padri, fratelli e sorelle, amici che subiscono un distacco così cruento per la perdita di un congiunto. In queste fasi ci sono momenti di rabbia alternati a momenti di sconforto e smarrimento che vanno accolti e compresi nel silenzio». Migliorano intanto le condizioni di Andrea Bassignana, inizialmente trasportato al Cto di Torino per la gravità delle ferite riportate. Dalla sua pagina Facebook il giovane aggiorna la propria situazione: trasferito all’ospedale di Borgosesia quando le sue condizioni di salute lo hanno consentito, è stato dimesso nelle scorse settimane e da qualche giorno ha ripreso a camminare.

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