Seguici su

Cronaca

Lapide sulla A26 per ricordare la tragedia di due giovani amici

Pubblicato

il

Lapide sulla A26 per ricordare la tragedia dello scorso 1 ottobre.

Lapide sulla A26 per ricordare la tragedia di Matteo e Simonluca

Era l’1 ottobre quando Matteo Ravetto e Simonluca Agazzone e un altro amico stavano rientrando a casa percorrendo la A26. L’auto su cui viaggiavano si trovò davanti un gruppo di cinghiali, la vettura si ribaltò e i due calciatori morirono sul colpo.

All’altezza del chilometro 139.400 dell’autostrada A26, in direzione Gravellona Toce, verrà posata la lapide in ceramica con le foto più belle dei due amici. Il luogo dell’incidente è già abbastanza identificabile grazie alla presenza di sciarpe, striscioni, magliette, messaggi, fotografie che gli amici hanno voluto lasciare. «Testimoniano quanto Simonluca e Matteo siano ancora vivi nei ricordi di tutti noi. Per interpretare questi ricordi in modo duraturo è partito il progetto della lapide».

Due pilastri del calcio piemontese

Matteo Ravetto e Simonluca Agazzone erano due calciatori legati da una grande amicizia. Per anni Ravetto aveva giocato con la maglia del Gattinara. E, tra le tante formazioni in cui ha militato, risultano anche il Borgosesia in serie D e il Biellese. Nell’ultima stagione anche per motivi di lavoro aveva deciso di scendere di categoria e giocare con il Carpignano. Agazzone con il calcio aveva smesso da qualche anno, ma si divertiva con gli amatori della Fontanetese. In passato aveva giocato anche a buoni livelli e al suo funerale è stato letto anche un ricordo di Alessandro Del Piero.

LEGGI NOTIZIA OGGI DA CASA: IL TUO GIORNALE COMPLETO IN VERSIONE DIGITALE

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

1 Commento

1 Commento

  1. John

    25 Marzo 2021 at 15:05

    Giusto ricordare le vittime, ma sarebbe altrettanto giusto procedere allo sterminio di questi animali così nocivi. Invece si attende in modo passivo i prossimi morti e i prossimi danni ad auto e proprietà, per non urtare la sensibilità di qualche sparuto “difensore” degli animali (che non ha mai perso nessuno). Ipocrisia, sport nazionale italiano.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *