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Cronaca

Maxi alveare trovato nel campanile

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Alveare gigantesco trovato nel campanile. E’ proprio il caso di dire che la realtà può superare la fantascienza, nonché i nostri peggiori incubi.

Alveare gigantesco trovato nel campanile

E’ rimasto attonito il sindaco di Bollengo, piccolo paese piemontese della provincia Canavese, quando ha scoperto il gigantesco alveare di calabroni nel campanile della chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

Scoperta

Il ritrovamento di un alveare quasi da record, racconta Prima il Canavese, è avvenuto nel campanile della chiesa. La scoperta fatta dal primo cittadino di Bollengo ha dell’incredibile: un alveare gigantesco che i calabroni hanno sapientemente costruito, sicuramente negli anni, creando un’ampia dimora all’interno del campanile, protetto dalle intemperie del meteo. Così, giorno dopo giorno, la “magione” è cresciuta assumendo dimensioni davvero importanti, diventando una sorta di Versailles per insetti.

Cattura

La cattura di questi insetti può avvenire sia chimicamente – tramite i ferormoni – o attraverso trappole. La lotta deve essere condotta non tanto in estate o in autunno, ma in primavera, quando le regine che hanno superato l’inverno si accingono a fondare nuove famiglie. Ovviamente chi ha operato ha indossato un adeguatamento equipaggiamento di sicurezza: guanti tecnici, tuta tecnica completa e volto e testa coperti con un velo resistente.

L’antica Chiesa

Non si può dire che ai calabroni sia mancatoil buongusto nello scegliere la loro location. La chiesa di Bollengo è stata costruita intorno all’anno 1000, sorgeva nel villaggio di Pessano che, insieme a Paerno, formava nel 1250 il borgo di Bollengo. Tuttavia, Pessano andò presto incontro allo spopolamento venendo infine del tutto abbandonato; solo la sua chiesa, tutelata dal Capitolo della Cattedrale di Ivrea, si è conservata fino ai nostri giorni. La facciata della chiesa presenta un campanile in posizione centrale, secondo la cosiddetta tipologia clocher porche (campanile androne); l’interno presenta invece un’unica navata absidata, divisa in due campate da un ampio arco.

Sulle pareti interne vi sono resti di affreschi risalenti al XV secolo; in particolare, nella parte sinistra dell’abside è possibile ammirare una figura mutila di san Giorgio di cui si vede una gamba ricoperta da armatura con la coda del drago, mentre a destra, entro un riquadro, sono visibili due santi di cui probabilmente a sinistra san Giovanni Battista coperto di pelli e a destra un santo con mantello e cappuccio.

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