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Cronaca

Maxi gara di appalto per i penitenziari con cibi bio

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Vengono richieste pietanze biologiche

Per gli istituti penitenziari di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta è stata indetta una maxi gara di appalto per il servizio di mantenimento dei detenuti e internati attraverso l’approvvigionamento di derrate alimentari. Il valore stimato è di 24.193.104 euro. La durata del servizio è di tre anni.  E si chiede nel bando «derrate alimentari derivanti da processi di produzione a ridotto impatto ambientale per il confezionamento dei pasti giornalieri completi». Ma c’è un’altra curiosità. La pubblica amministrazione è tenuta agli «Acquisti verdi» obbligatori per il “Codice degli appalti”, che prevede l’adozione dei «Criteri Ambientali Minimi» (CAM). I criteri nell’ambito della ristorazione collettiva stabiliscono che per le gare d’appalto delle Pubbliche Amministrazioni siano promosse scelte a basso impatto ambientale, come, per esempio, il consumo di prodotti biologici. Così frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte UHT, yogurt, uova, olio extravergine devono provenire per almeno il 40% espresso in percentuale di peso sul totale da produzione biologica. La carne deve provenire, per almeno il 15% in peso sul totale, da produzione biologica e il pesce deve provenire, per almeno il 20%, espresso in percentuale di peso sul totale, da acquacoltura biologica. Naturalmente ci sono anche indicazioni relative all’inserimento nei menù di prodotti ortofrutticoli stagionali e bevande non confezionate, aspetti che riguardano la promozione e la diffusione di certificazioni sulla rintracciabilità della filiera, e altri che promuovono l’impiego di stoviglie durevoli e non monouso.

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