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Cronaca

Minacce e sputi alla ex: uomo di Gattinara a processo

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minacce e sputi

Minacce e sputi contro l’ex compagna: in tribunale un 42enne gattinarese.

Minacce e sputi all’ex

Il tribunale chiamato a giudicare un altro caso di violenza sulle donne. Si è tenuta nei giorni scorsi l’udienza che vede sul banco degli imputati un 42enne originario di Gattinara; l’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, detenzione di armi. A sporgere denuncia è stata l’ex compagna con cui conviveva, una 30enne originaria della Valsesia, dalla quale ha avuto anche due figli. La donna, stanca dei continui maltrattamenti, lo aveva lasciato. Questo però ha fatto infuriare l’uomo che, non rassegnandosi al fatto, è arrivato a minacciarle l’ex compagna di morte. A questo punto la donna trova il coraggio di andare a raccontare la sua storia ai carabinieri. Così è scattata la perquisizione nell’abitazione dell’uomo, dove i militari trovano una pistola detenuta irregolarmente, munizioni e altre parti di armi.

Ai domiciliari

Anche alla luce di quanto rinvenuto in casa dell’uomo, gli avvocati della donna richiedono delle misure restrittive e l’ex compagno finisce ai domiciliari. Però anche da casa l’uomo continua a perseguitare l’ex compagna, arrivando a pubblicare su Facebook un video minatorio. A questo punto il giudice ha ritenuto necessaria una misura cautelare più restrittiva. E così dai domiciliari l’uomo è passato direttamente al carcere, dove da novembre è detenuto. La storia purtroppo è molto simile a tante altre; vede protagonisti una coppia che con il tempo si è incrinata a causa dei comportamenti dell’uomo.

Minacce e violenze

La vittima è la donna che ha subito schiaffi e sputi, pedinamenti fino sul luogo di lavoro. E pure, stando al racconto della donna, anche rapporti sessuali non voluti. Lei trova il coraggio di lasciarlo ma lui, secondo quanto sostiene l’impianto accusatorio, continua la persecuzione inviandole decine di messaggi sul cellulare. Alcuni sono di minacce di morte, che riguardano anche il padre della donna. Fino ad arrivare, già sottoposto ai domiciliari, al video intimidatorio su Facebook. La Procura ha chiesto il giudizio immediato senza passare dall’udienza preliminare.

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