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Cronaca

Morto Giorgio Falcetto, il medico aggredito a colpi di accetta.

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Morto Giorgio Falcetto, il medico aggredito a colpi di accetta. Non ce l’ha fatta il 76enne colpito alla testa dopo un diverbio al parcheggio. Le origini a Serravalle.

Morto Giorgio Falcetto, il medico aggredito a colpi di accetta

E’ morto nella serata di ieri, mercoledì 14 dicembre, Giorgio Falcetto, chirurgo biellese 76enne, colpito martedì mattina alla testa con una accetta. Il medico, in pensione, continuava a lavorare all’ospedale Policlinico di San Donato, alle porte di Milano.

Troppo gravi le ferite riportate nell’aggressione subita nel parcheggio dello stesso Policlinico. Martedì Falcetto aveva da poco smontato durante il turno di notte e fatto colazione. E’ uscito e ha visto un’Alfa Romeo urtare la sua auto. Ha affrontato il conducente, l’alterco si è acceso. A un certo punto l’uomo ha preso un’accetta dall’auto e ha colpito Falcetto ripetutamente. Fuggito, è stato arrestato qualche ora dopo.

L’accetta in cantina

Nella cantina dell’uomo è stata trovata anche l’arma utilizzata: un’accetta, nascosta in una scatola di cartone. I carabinieri lo hanno portato in carcere a San Vittore: si tratta di un 62enne con vecchi precedenti per truffa e porto abusivo d’armi: ora dovrà rispondere di omicidio.

I legami con la Valsesia

Giorgio Falcetto ha legami importanti con la Valsesia. Il padre Italo è stato per anni medico di base a Serravalle, e anche primo presidente del Centro incontro anziani. Lo stesso Giorgio aveva diretto un poliambulatorio a Gattinara. Era stato militante della Lega, e anche per questo era molto noto a numerosi esponenti politici valsesiani.
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2 Commenti

1 Commento

  1. Marco Rossi

    15 Dicembre 2022 at 8:57

    Io mi domando sempre perchè una discussione banale debba degenerare in questo modo e perchè mai uno dovrebbe andare in giro con una accetta nella propria auto (o altro attrezzo atto anche ad offendere). Si trovava nel parcheggio dell’ospedale di una grande città, non nel parcheggio di un area picnic in montagna, non era a San Donato per fare legna. E’ semplicemente senza senso morire in questo modo, dopo una vita passata a lavorare per il bene del prossimo. E poi qualcuno sostiene che non dovrebbe esserci il carcere a vita o i lavori forzati.

    • Lucia

      15 Dicembre 2022 at 9:27

      L’essere umano sta dando il peggio di se. Sono d’accordo sull’ergastolo ostativo perché quando si usa così tanta violenza non c’è più niente da recuperare. È palese che con le buone non si ottiene niente, servono pene severe e soprattutto la sicurezza che vengano scontate, è assurdo che chi uccide venga scarcerato dopo 10/15 anni

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