Cronaca
Multe trasmesse erroneamente per violazione dell’obbligo vaccinale Covid
Multe trasmesse erroneamente per violazione dell’obbligo vaccinale Covid
Multe trasmesse erroneamente per violazione dell’obbligo vaccinale Covid
Federconsumatori Novara: “Inaccettabile scaricare sul cittadino l’onere della prova per un errore amministrativo”.
n queste settimane migliaia di cittadini che non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale hanno ricevuto dall’Agenzia delle Entrate una comunicazione di avvio di procedimento sanzionatorio. Tuttavia la multa, pari a 100,00 euro, è stata erroneamente trasmessa anche a persone che invece sono in regola con quanto previsto dalla normativa vigente.
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Nella maggior parte dei casi si tratta di utenti di età superiore ai 50 anni che hanno contratto il Covid a fine 2020 e a cui, al momento, sono state somministrate solo due dosi o che, essendo stati contagiati prima del booster, sono stati costretti a posticipare la somministrazione della terza
dose successivamente all’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per gli over 50.
Il problema deriva da un inefficiente coordinamento tra le diverse banche dati: in questi casi il Sistema Tessera Sanitaria rileva una condizione di irregolarità a causa della dose mancante, da cui appunto derivano la comunicazione del Ministero della Salute all’Agenzia delle Entrate e la successiva emissione della multa.
Le sanzioni comminate possono sì essere contestate, ma la procedura prevista è a dir poco complessa e farraginosa: entro il termine perentorio di 10 giorni l’utente deve inviare alla Asl la documentazione relativa al differimento o all’esenzione dall’obbligo vaccinale, nonché compilare un apposito modulo nella sezione dedicata del sito web dell’Agenzia delle Entrate. In tal modo si scarica totalmente l’onere della prova sul cittadino, a cui però non è in alcun modo imputabile la responsabilità dell’errore. Inoltre, l’iter non prevede altre modalità rispetto al canale telematico per l’invio della documentazione all’Agenzia delle Entrate: un meccanismo che finisce per penalizzare una parte della popolazione che, per motivazioni tecniche e/o anagrafiche, potrebbe non avere facile accesso al portale.
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