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Cronaca

Ponte crollato poco dopo la riapertura: è già polemica

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ponte romagnano

Ponte crollato poco dopo la riapertura: è già polemica. Nessuno aveva colto segnali di pericolo: eppure la struttura è venuta giù. Ed è andata bene che in quel momento non ci fossero auto in transito.

Ponte crollato poco dopo la riapertura

Chiuso al traffico per precauzione fino a circa mezzogiorno. Poi riaperto perché sembrava non esserci più pericolo. E infine crollato intorno alle 13.30 per il cedimento di uno dei piloni di sostegno, disancorato dalla furia delle acque e dalla pressione amplificata dai detriti che si erano accumulati alla base.

Tanti interrogativi

Sul disastro di Romagnano divampa già la polemica tra cittadini ed esponenti politici: come è stato possibile che nessuno avesse ravvisato segni di pericolo? E di chi sarebbe la responsabilità se fosse accaduta una disgrazia? Queste le domande che giravano oggi pomeriggio tra i molti cittadini sconcertati che si erano radunati sulla sponda del Sesia, e che è proseguita anche via social. Ovviamente adesso la parola spetterà ai tecnici, che dovranno chiarire la dinamica e le cause del crollo.

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9 Commenti

1 Commento

  1. Pela

    4 Ottobre 2020 at 13:13

    Come è potuto crollare con così poca acqua. Dal pelo dell’acqua al sommità del ponte ci sono più di 2 metri di luce questo sta a significare che i piloni del ponte sono stati fatti con materiale inidoneo oppure che qualcuno ha sbagliato i calcoli.

    • IlTuoNemico

      5 Ottobre 2020 at 10:15

      “con così poca acqua” Ma stiamo scherzando vero? In quanto al resto che hai scritto, la sfortuna è che non lo hai progettato e costruito tu, grandissimo genio. Ora hai la possibilità di dimostrare la tua abilità e il tuo superiore intelletto.

  2. Samantho

    5 Ottobre 2020 at 11:08

    Senza voler discolpare nessuno, ma negli anni ’50 (settantannifà!) avrebbero dovuto già considerare il fatto che gli alvei sarebbero diventati “intoccabili” e che in una sola giornata sarebbe scesa l’acqua di di 6 mesi ed anche più (da noi mai successo prima, tra l’altro…)?
    L’unica cosa che conta ora è che facciano davvero tesoro dell’evento e progettino il nuovo ponte di conseguenza (magari senza far passare troppi anni!). Le polemiche servono solo per sfogarsi sui social (anzi, a-social, visti i contenuti).

    • Elena

      6 Ottobre 2020 at 17:27

      Parole sante Samantho!!!!
      Finalmente qualcuno ha detto parole sensate! ?

  3. alessandro belviso

    5 Ottobre 2020 at 12:37

    più che l’altezza dell’acqua e suo volume la spinta è determinata dalla pressione. Come sembra il crollo è stato dovuto al cedimento di un supporto (pilone) essendo stato costruito nel fiume devono averlo dimensionato in previsione di determinati carichi di spinta dello stesso inoltre il suo l’appoggio è fondamentale (quì conta il ruolo dei Geologi nelle progettazioni).
    A la spinta ha ecceduto la resistenza
    B il supporto su sui poggiava il pilone è stato eroso dalla piena e dalla sua velocità traslandone l’appoggio che si è inclinato oltre il limite di un terzo cedendo di schianto
    Quanto ho scritto è una mia ipotesi ed è solo manifestazione di pensiero plausibile ma senza pretese di certezze.

    • Laki

      5 Ottobre 2020 at 14:12

      Certo hai detto bene!
      La mia ipotesi invece è che Verdi e ambientalisti, dovrebbero iniziare a pagare i danni di tasca loro, magari poi cambierebbero idea sulla pulizia dei fiumi.
      Veri e propri personaggi inutili

      • Tiziano

        6 Ottobre 2020 at 19:35

        Quante persone sarebbero contente di pulire i letti dai tronchi portandosi a casa la legna per il camino….GENIO chi ha imposto divieti e sanzioni !!

  4. Tiziano

    6 Ottobre 2020 at 19:37

    Quante persone sarebbero contente di pulire i letti dai tronchi portandosi a casa la legna per il camino….GENIO chi ha imposto divieti e sanzioni !!

  5. Pietro Demarchi

    6 Ottobre 2020 at 23:16

    Pulendo i letti dei fiumi le acque aumentano la velocità e fanno danni peggiori erodendo le sponde ed sondando. Occorre consolidare le sponde con specie di piante adatte a rallentare le acque ed invasi ove possibile.

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