Cronaca
Possibile ricorso al Tar per il caso dei bolli fantasma a Ghemme
Intanto si scopre che sono svaniti anche i pagamenti del 2015 fatta alla tabaccheria Bonassi
A Ghemme torna di attualità il caso dei bolli auto. Nei giorni scorsi sono arrivate le segnalazioni che anche per l’anno 2015 i versamenti effettuati alla tabaccheria di Paolo Bonassi non risultano saldati alla Regione. E adesso si profila pure un ricorso al Tar contro la delibera della Regione che prevede comunque che i bolli mai arrivati debbano essere ripagati, anche se i cittadini hanno le ricevute.
L’altra settimana un gruppo composto da una quindicina di persone ha incontrato nella sede messa a disposizione della Pro loco l’avvocato Luigi Rodini, che difende gli interessi di un’ottantina di danneggiati che hanno deciso di intraprendere una class-action.
«La serata – spiega Sabina De Milito, una delle portavoci del gruppo – per fare il punto della situazione. Si sta valutando anche la possibilità di presentare un ricorso al Tar e per questo faremo una raccolta firme. Questa azione ha un duplice obiettivo: in primis ottenere una legge che possa tutelare l’ora in poi le persone che si vengano a trovare in situazione simili alla nostra e poi eventualmente chiedere un risarcimento alla Regione, che non ci ha tutelato come avrebbe dovuto».
Un’altra strada che verrà percorsa sarà quella di richiedere nuovamente alla Regione Piemonte di abbuonare more e interessi anche per coloro che hanno ricevuto accertamenti sui bolli auto dopo il 7 aprile di quest’anno. Da ricordare che il titolare della tabaccheria ha sempre respinto le accuse, sostenendo di essere a sua volta vittima di una truffa da parte dell’agenzia di riscossione a cui si era affidato per il pagamento della tassa automobilistica.
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