Cronaca
Prato Sesia ha dato l’addio a Massimo Schibuola, morto a 51 anni
Appassionato di calcio, lavorava alla Lavazza
Una folla commossa ha portato sabato pomeriggio l’ultimo saluto a Massimo Schibuola, stroncato dalla malattia a soli 51 anni. Conosciuto come “Max”, era originario del Veneto, e da una decina d’anni abitava a Prato Sesia con la famiglia.
Schibuola ha cessato di vivere nelle prime ore di giovedì all’ospedale di Novara dove era ricoverato per l’aggravarsi delle condizioni in seguito alle complicanze di un tumore contro cui stava combattendo da alcuni mesi.
Si era trasferito a Prato Sesia dopo il matrimonio con Stefania, da cui è nata Giorgia. In precedenza aveva vissuto a Borgosesia dove aveva trascorso l’infanzia e la gioventù. Lavorava allo stabilimento Lavazza a Gattinara. Fra le sua passioni c’era il calcio, che in gioventù aveva praticato come portiere, e il cinema. A Prato e a Borgosesia in molti ne ricordano il sorriso, l’animo generoso e l’allegria che sapeva trasmettere a chi conosceva e incontrava.
Sabato pomeriggio in tanti hanno voluto portare la loro testimonianza di affetto a Schibuola, e la chiesa parrocchiale di San Bernardo non è riuscita a contenere gli amici e i parenti che si sono stretti al dolore della famiglia. Durante la celebrazione religiosa il parroco don Mario Vanini ha ricordato l’uomo scomparso prematuramente: «Ci stringiamo al dolore di tutti i cari che stanno vivendo un momento difficile – ha detto il sacerdote -. Ora Massimo è in cielo che ci sta guardando, e con il suo amore continuerà a proteggere la sua famiglia da lassù».
Oltre alla moglie e alla figlia, Schibuola ha lasciato la mamma Edmea, la sorella Marisa e il fratello Adriano. Al termine della cerimonia funebre la salma è proseguita per il tempio crematorio.
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