Cronaca
Serravalle, cinque rinvii a giudizio per l’albero killer: omicidio colposo
Per morte di Filippo Vicari andranno a processo il proprietario del terreno, il sindaco e tre funzionari pubblici
Sono stati tutti rinviati a giudizio le cinque persone indagate per la morte di Filippo Vicari, l’operaio di Borgosesia che nel mese di maggio dello scorso anno morì schiacciato da un albero che si era abbattuto sulla Provinciale 299, nel tratto tra Serravalle e Vintebbio. Il 3 maggio si è tenuta l’udienza davanti al Gup, alla presenza della moglie e di uno dei figli di Vicari con il loro avvocato Beatrice Novelli, del fratello Rino Vicari con il suo avvocato Giovanni Musso, degli avvocati Sandra Moretti per i genitori e Sciarotta per una zia della vittima e degli imputati.
Il giudice per le udienze preliminari ha stabilito il rinvio a giudizio della proprietaria del terreno su cui si trovava l’albero caduto, del sindaco di Serravalle, del responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Serravalle e di due funzionari della Provincia di Vercelli. L’accusa è di omicidio colposo.
In aula c’è stato molto fermento sulle argomentazioni, con gli avvocati degli cinque persone indagate che hanno fatto leva sull’imponderabilità dell’evento, sul fatto che si sia trattato di una tragica fatalità. Ma così non la pensano i legali della famiglia di Vicari, che hanno invece parlato di tragedia annunciata, e così anche il Gup. L’udienza è stata fissata per il 26 di settembre, con le tesi di accusa e difesa che saranno sottoposte all’esame di un giudice. I legali delle persone offese, che si sono costituite parte civile, chiederanno il risarcimento danni alla proprietaria del terreno nonchè agli enti Comune di Serravalle e Provincia di Vercelli, quali responsabili civili. «Si devono attivare – hanno detto gli avvocati – affinchè tragedie come queste non si ripetano mai più».
Quel drammatico 21 maggio Vicari si stava recando al lavoro: era operaio alla “Gessi” e doveva iniziare il turno del mattino. Ad aspettarlo c’era anche il fratello Rino, che lavorava insieme a lui. Ma al lavoro non ci è mai arrivato, si è fermato pochi chilometri prima; a interrompere il viaggio è stato un albero caduto sulla parte anteriore della sua Audi A3. L’impatto non gli ha lasciato scampo e ogni tentativo di soccorso è stato inutile.
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