Cultura e turismo
Al laghetto di Sant’Agostino tra storia e leggende
Preceduta da una conferenza a salone Sterna, si è tenuta venerdì a Quarona un’escursione che ha permesso di scoprire il curioso fenomeno dell’accoppiamento dei rospi
Qualcuno è venuto persino da Milano, tanta era la curiosità e la suggestione di partecipare all’escursione al laghetto di Sant’Agostino. Davvero riuscita l’iniziativa di venerdì messa in piedi per il secondo anno dall’associazione Wild con il patrocinio del Comune di Quarona. «Saremo stati più di cinquanta – osserva Gae Valle, presidente del sodalizio organizzatore -; evidentemente i nostri ideali, basati sulla promozione della cultura e delle tradizioni valsesiane, nonché sulla tutela e la valorizzazione del territorio nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, hanno una certa capacità attrattiva».
La giornata è iniziata nel pomeriggio con la conferenza “Storia, leggende e scienza al laghetto di Sant’Agostino”. «Al salone Sterna, sede dell’incontro, c’è stata grossa affluenza da parte degli studenti, che hanno ascoltato le relazioni del naturalista Mario Soster e dello storico locale Alessandro Orsi, mentre il sindaco Sergio Svizzero ha portato i saluti dell’amministrazione». Poi dalla cava ha preso il via la passeggiata, con il percorso snodatosi tra il monte Tucri e i Poggi Roncacci e Pianale. «L’uscita ha avuto una durata di circa tre ore – prosegue Valle – e si è articolata in sette suggestive tappe: la “bunda tuppa”, in italiano valletta buia, i “saas di strij” e “d’la baceia”, dove secondo la leggenda avvenivano riti satanici, l’“ava corna”, ritenuta la sorgente del piccolo specchio d’acqua, il laghetto di Sant’Agostino che ci ha offerto la possibilità di vedere il fenomeno dell’accoppiamento dei rospi, l’omonima cappella e i ruderi del castello d’Arian.
Siamo tornati in paese che era buio ed è stato molto bello scendere con le pile frontali. L’esperienza ha avuto un certo successo e in futuro verrà senz’altro ripetuta, con la speranza che la formula dei pacchetti incoming possa portare a un coinvolgimento sempre maggiore di persone provenienti da zone limitrofe e dalle grandi città».
Situato in una piccola conca tra Quarona e Roccapieta, il laghetto di Sant’Agostino ha un’altitudine di poco superiore ai 500 metri, una lunghezza di circa 300, una larghezza di 50 e una profondità massima di 5. La zona che lo circonda è diventata un “Sito d’importanza comunitaria” e, vuoi per le leggende a cui il suo nome è associato, vuoi per l’accoppiamento e il deposito delle uova dei rospi, rappresenta senz’altro una delle mete più suggestive della medio-alta Valsesia.
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