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Cultura e turismo

La storia di Prato Sesia nelle lettere di nonni e bisnonni

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Si cercano vecchie missive da raccogliere in un epistolario

Alla ricerca di vecchie lettere scritte da abitanti di Prato Sesia. A lanciare l’appello è lo storico locale Claudio Sagliaschi. Lo studioso, infatti, sta lavorando a un epistolario. «Per questo chiedo se qualcuno ha delle lettere di qualunque tipo, risalenti alla fine dell’Ottocento, all’inizio del Novecento o al secondo Dopoguerra – spiega – lettere di qualunque tipo, ma soprattutto in tema di emigrazione. Lettere che i proprietari ritengono interessanti e che desiderano siano pubblicate. Io le valuterò per capire se rientrano nei temi che ho scelto». Chi avesse del materiale da condividere può contattare l’autore telefonicamente (0163. 850340 o 347. 1763794) o di persona.

È proprio sulla carta, del resto, che vive il passato: «Penso che in molte case, magari nei solai o nelle cantine, ci possa essere della documentazione – osserva – le lettere, spesso, contengono poi notizie del paese, anche se frammentarie. Ci possono quindi aiutare a completare o capire meglio la storia della nostra comunità e a ricordare le persone». Quello di Sagliaschi è un progetto decisamente accattivante: «Sto preparando una sorta di epistolario relativo al paese di Prato Sesia perché ho avuto la fortuna di trovare molta corrispondenza di vario genere. In particolare, molte lettere di emigranti pratesi che sono andati all’estero. Per esempio ci sono lettere straordinarie risalenti alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento di persone emigrate in Francia e in Argentina, che scrivono ai familiari rimasti a casa, raccontando loro del viaggio e della vita all’estero». Ci sono pratesi che hanno scritto a casa mentre si trovavano sotto le armi, chiamati a combattere per la Prima Guerra Mondiale. Altri hanno affidato i loro pensieri alla carta durante la colonizzazione dell’Africa degli anni Trenta. Ci sono poi dei pratesi che si sono spostati in Africa nel secondo Dopoguerra. «Si tratta di lettere molto belle – osserva Sagliaschi – e ho pensato appunto di raccogliere le più significative in particolare per quanto riguarda l’emigrazione». Ma non solo: «In questo libro vorrei parlare anche di una persona a cui ero molto legato: Orlando Tosoni – aggiunge lo storico – forse non molti pratesi lo sanno, ma scriveva articoli e poesie, fra cui diverse in dialetto. Aveva potuto frequentare la scuola solo fino alla quinta elementare, ma aveva una grande determinazione. A lui piaceva scriverci lettere anche se abitavamo a pochi metri di distanza». Fra tanti scritti, non può mancare anche una piccola nota autobiografica, con alcuni articoli e poesie scritte in passato dallo stesso Sagliaschi. Il libro uscirà probabilmente il prossimo anno.

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