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Tessile riparte dopo l’emergenza: le fabbriche hanno riaperto

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Tessile riparte dopo l’emergenza: da ieri fabbriche aperte.

Tessile riparte dopo l’emergenza

L’azione dell’Unione Industriale Biellese nelle ultime settimane si è concentrata sulla definizione di proposte volte a definire la possibile riapertura delle aziende nel più breve tempo possibile, ferma restando l’imprescindibile tutela della salute e il rispetto delle norme vigenti. La proposta elaborata da Uib riguarda l’interpretazione della definizione di “imprese strategiche per l’economia nazionale”, come all’art. 2 comma 7 del DPCM del 10 aprile scorso, che considerasse fra tali imprese anche quelle a chiara vocazione all’export, fra cui in particolare il settore meccanico e il tessile-abbigliamento-moda. Tale interpretazione, grazie al fondamentale intervento di Confindustria, ha determinato la soluzione condivisa a livello nazionale dai Ministeri dello Sviluppo Economico, della Salute e delle Infrastrutture e Trasporti, che indica al Ministero dell’Interno il perimetro entro cui tali imprese possono iniziare ad operare da subito. La ripartenza delle filiere strategiche dei settori del made in Italy, fra cui il tessile-abbigliamento-moda, è subordinata al Protocollo sulla sicurezza concordato con le organizzazioni sindacali.

Il “Protocollo Condiviso del Settore Moda”, siglato lo scorso 16 aprile da parte di Confindustria Moda con sindacali nazionali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, definisce le modalità per la ripresa dell’attività nelle imprese dei settori Tessile, Moda e Accessorio alla luce delle più stingenti indicazioni per la prevenzione del contagio da Covid-19. Intanto è stato definito anche il nuovo Protocollo condiviso del 24 aprile, che ha implementato il documento dello scorso 14 marzo con le misure necessarie per la “Fase 2”, cioè per la ripresa graduale delle attività. Infine, il DPCM del 26 aprile stabilisce le misure relative alla Fase 2, indicando nel 4 maggio la data per la riapertura di tutte le attività manifatturiere. In particolare, l’art.2, comma 9, prevede che: “Le imprese, che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020”. Nel complesso scenario che si sta via via chiarendo, resta ferma la posizione dell’Unione Industriale Biellese: iniziare a riaprire le aziende nel rispetto del codice di autoregolamentazione per il contenimento del contagio significa iniziare a recuperare il terreno perso nelle ultime settimane, potendo dare una risposta ai clienti che da sempre si affidano al saper fare biellese e cercando di riacquisire le quote di mercato abbandonate a causa della chiusura. Un ringraziamento particolare va ai rappresentanti politici biellesi che, a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale, si sono spesi per raggiungere il fondamentale traguardo che rende possibile la riapertura delle imprese delle filiere strategiche. Come ribadito dal presidente Carlo Piacenza nella lettera aperta dello scorso 17 aprile, “Tutela della salute e possibilità di lavorare sono dimensioni non in contrapposizione, ma rappresentano i requisiti fondamentali, peraltro entrambi garantiti dalla nostra Costituzione, per poter anche solo immaginare un futuro degno di questo nome”.

 

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