Seguici su

AttualitàFuori zona

Addio a Gabriele, 17 anni: il calcio piange un ragazzo benvoluto da tutti

Lottava da tempo contro una grave malattia, e negli ultimi mesi sembrava che la situazione stesse migliorando.

Pubblicato

il

Addio a Gabriele, 17 anni: il calcio piange un ragazzo benvoluto da tutti. Lottava da tempo contro una grave malattia, e negli ultimi mesi sembrava che la situazione stesse migliorando.

Addio a Gabriele, 17 anni: il calcio piange un ragazzo benvoluto da tutti

«Non è possibile che un ragazzo muoia a soli 17 anni. Non è accettabile. Ma Gabriele era già un angelo sulla terra, con i suoi riccioli biondi e gli occhi azzurri pieni di luce. Ora lo è diventato anche in cielo». Sono parole cariche di dolore quelle di Mattia Cafagna, ex allenatore di Gabriele Pepi, il giovane calciatore di Chivasso scomparso dopo una lunga malattia che da tempo stava affrontando con coraggio. Lo riportano i colleghi di Prima Chivasso.

La notizia della sua morte ha scosso l’intera comunità di Chivasso e il mondo del calcio giovanile locale, dove Gabriele era conosciuto per il suo talento e la sua straordinaria maturità.

Un ragazzo speciale, dentro e fuori dal campo

Gabriele aveva iniziato giovanissimo a giocare a calcio, distinguendosi subito per dedizione, educazione e passione. «Arrivava agli allenamenti con un’ora di anticipo – racconta Cafagna – si sedeva a studiare con le cuffiette e lo sguardo concentrato. Era maturo, rispettoso, un giocatore d’altri tempi, quando il calcio era fatto di sacrificio e valori solidi».

Giocava con la categoria 2008, di cui era capitano, ma spesso veniva chiamato anche nella 2007, dove riusciva a tenere il passo dei più grandi grazie a capacità tecniche e caratteriali superiori alla media. «Era uno di quei ragazzi che fanno sperare in un futuro migliore – aggiunge il mister – sono certo che avrebbe avuto davanti a sé una carriera brillante».

“Non era solo il capitano della squadra, era il capitano di tutti”

Tra i tanti che lo ricordano con affetto c’è anche Davide Mulè, vicepresidente dell’ex Rondissone Calcio: «Aveva un’aura speciale, qualcosa che andava oltre il talento. Era il capitano di tutti, un punto di riferimento».

Anche Franco Sfregola, presidente dello Junior Torrazza, fatica a trattenere la commozione: «Una sola parola lo descrive: eccezionale. Educatissimo, sempre affidabile, mite ma determinato. In campo dava tutto, senza risparmiarsi mai. Ancora me lo immagino correre lungo il canale Cavour per allenarsi. Giocheremo per lui, sempre».

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *