CronacaFuori zona
Annegato a 13 anni, ora l’amico rischia il processo per omicidio volontario
La tragedia a Pasquetta, il corpo della vittima non è mai stato ritrovato.
Annegato a 13 anni, ora l’amico rischia il processo per omicidio volontario. La tragedia a Pasquetta, il corpo della vittima non è mai stato ritrovato.
Annegato a 13 anni, ora l’amico rischia il processo per omicidio volontario
A otto mesi dalla mattina di Pasquetta in cui Abdou Ngom, 13 anni, scomparve tra le acque del Tanaro alla “spiaggia dei cristalli” di Verduno, la vicenda giudiziaria fa un nuovo passo avanti. Per la morte del ragazzino, studente della terza E della scuola media “Piumati” di Bra, uno dei tre amici presenti quel giorno resta indiziato di omicidio volontario con dolo eventuale.
La procura per i minori di Torino ha chiesto il giudizio immediato, mentre la difesa del quindicenne — oggi residente in una comunità protetta agli arresti domiciliari — ha optato per il rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna.
La ricostruzione degli inquirenti
Secondo l’accusa, il quindicenne avrebbe spinto o gettato Abdou nel fiume, pur sapendo che l’amico non era in grado di nuotare nelle acque profonde del Tanaro. Alla base del gesto, secondo gli investigatori, ci sarebbe una banale ritorsione per un presunto debito di 50 euro.
Il ragazzo imputato — figlio di una famiglia di origine nordafricana, anche lui residente a Bra — respinge però ogni accusa e fin dall’inizio ha negato questa versione dei fatti. In un primo momento era stato indagato solo per violenza privata.
Le testimonianze degli amici
Diverso però il racconto degli altri due giovani che quel giorno erano presenti: entrambi avrebbero riferito che Abdou ripeteva “Non so nuotare” mentre l’amico lo afferrava e lo spingeva verso l’acqua. Un dettaglio che compare anche nel capo d’imputazione.
Un corpo che non è mai stato trovato
Classe 2011, Abdou era il secondo di quattro fratelli, figlio di una famiglia senegalese da anni radicata a Bra. Studiava nel corso di Termoidraulica e sognava un futuro nell’artigianato.
Nonostante mesi di ricerche, l’ultima delle quali svolta a settembre su richiesta della Prefettura di Cuneo dopo un appello dei familiari, il corpo del ragazzo non è mai stato ritrovato. Un’assenza che continua ad aggravare il dolore dei genitori, ancora in attesa di una tomba su cui piangere.
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