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Attacco di lupi sul lago d’Orta: strage in un’azienda agricola

Nella zona cresce la preoccupazione per la sicurezza.

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Attacco di lupi sul lago d’Orta: strage in un’azienda agricola. Nella zona cresce la preoccupazione per la sicurezza.

Attacco di lupi sul lago d’Orta: strage in un’azienda agricola

Una notte di paura sul lago d’Orta: due lupi hanno assalito un’azienda agricola di Pella, causando la morte di sette capre e tre pecore. A denunciare l’accaduto è stata la stessa azienda, “La Sciareja”, che sui social ha raccontato la drammatica scoperta: «Hanno fatto strage dei nostri animali». Il fatto è accaduto una decimna di giorni fa.

L’episodio si è verificato a poche centinaia di metri dal centro abitato, in una zona nota per la sua tranquillità e per la forte vocazione turistica. Sul posto sono intervenuti i carabinieri forestali, che hanno effettuato un sopralluogo e avviato le indagini per confermare la dinamica e l’effettiva presenza dei predatori.
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L’allarme della Provincia di Novara

La vicenda ha acceso il dibattito sulla gestione della fauna selvatica. La Provincia di Novara, in una nota ufficiale, ha ribadito che la tutela del lupo e delle specie selvatiche «è un valore irrinunciabile», ma deve andare di pari passo con la sicurezza di cittadini, allevatori e attività agricole.

«Gli episodi di predazione in prossimità delle case e delle aziende agricole stanno aumentando – si legge nella nota – e questo dimostra che i numeri del lupo nella nostra zona stanno raggiungendo livelli che richiedono un intervento deciso».

Il consigliere provinciale delegato a Caccia e Pesca, Giuseppe Maio, ha espresso forte preoccupazione. «Pella è da sempre una meta turistica d’eccellenza, apprezzata per il lago, i sentieri panoramici e la natura. Tuttavia, un attacco di lupi a così breve distanza dal centro abitato impone una riflessione seria e immediata».

Richiesta di interventi concreti

Secondo Maio, è necessario avviare un monitoraggio costante e trasparente della presenza del lupo e, laddove necessario, attuare misure di contenimento fino all’abbattimento selettivo. L’obiettivo, spiega il consigliere, è mantenere l’equilibrio tra la tutela della biodiversità e la sicurezza delle comunità locali.

«Il nostro territorio deve restare un luogo sicuro, dove turisti ed escursionisti possano godere della bellezza dei sentieri e della ricchezza della fauna, sapendo che l’equilibrio tra natura e comunità umana è garantito con serietà e coraggio», ha concluso Maio, ricordando che la Provincia intende farsi portavoce delle richieste dei sindaci per una gestione condivisa e sostenibile.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Roberto

    19 Agosto 2025 at 7:40

    Si continua dire che la tutela sia un valore irrinunciabile, ma vi pare normale che questi predatori attacchino un allevamento nemmeno in alpeggio ma in paese, facendo strage dei capi di bestiame? Che si apra subito la caccia, prima che questi famelici animali uccidano cani e magari qualche bimbo.

    • Miki

      20 Agosto 2025 at 17:12

      Finché non sbranano qualcuno va tutto bene, in Italia funziona così per tutto…

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