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Enorme rete da pesca ritrovata nei fondali del lago d’Orta
Lunga una quarantina di metri, c’erano ancora centinaia di pesci morti intrappolati.

Enorme rete da pesca ritrovata nei fondali del lago d’Orta. Lunga una quarantina di metri, c’erano ancora centinaia di pesci morti intrappolati.
Enorme rete da pesca ritrovata nei fondali del lago d’Orta
Nel Lago d’Orta, nelle profondità al largo di Punta di Crabbia, è stata recuperata una grande rete da pesca abbandonata. Il ritrovamento è avvenuto durante un’immersione di routine da parte di due sub esperti che, tra i 25 e i 40 metri di profondità, si sono imbattuti nella lunga e pericolosa attrezzatura, estesa per circa quaranta metri. Ne ha dato notizia il quotidiano La Stampa, edizione Vco, qualche giorno fa.
L’operazione di recupero è risultata complessa: per riportare la rete in superficie è stato necessario l’utilizzo di palloni sollevatori, manovra che ha richiesto esperienza e grande attenzione per evitare rischi di impigliamento. Una volta a riva, il materiale è stato smaltito in modo sicuro.
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Centinaia di pesci morti nelle maglie
Tra le maglie, purtroppo, sono stati trovati centinaia di pesci morti, segno che la rete era rimasta in acqua da tempo. Non è chiaro chi l’abbia abbandonata né con quale scopo: la pesca professionale nel lago è vietata, mentre le dimensioni dell’attrezzatura escludono l’ipotesi di un uso amatoriale.
Il rinvenimento solleva preoccupazioni per la sicurezza di sub e bagnanti, che frequentano la zona soprattutto in estate. Una rete di tali dimensioni, sospesa a quella profondità, avrebbe potuto rappresentare un serio pericolo anche per chi si immerge per attività sportive o ricreative.
Foto d’archivio
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