AttualitàFuori zona
Neonata con rara malformazione al fegato salvata al “Regina Margherita” con colla simile all’Attak
Il prodotto usato per occludere una pericolosa lesione.

Neonata con rara malformazione al fegato salvata al “Regina Margherita” con colla simile all’Attak. Il prodotto usato per chiudere una pericolosa lesione.
Neonata con rara malformazione al fegato salvata al “Regina Margherita” con colla simile all’Attak
Una storia a lieto fine arriva dall’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, dove una neonata è stata salvata da una gravissima malformazione vascolare al fegato grazie a un intervento innovativo. Per occludere la lesione i medici hanno utilizzato una speciale colla acrilica, simile a quella degli adesivi istantanei di uso quotidiano, paragonata dagli stessi sanitari al comune “Attak”.
La malformazione era stata diagnosticata già in epoca prenatale dal dottor Andrea Sciarrone dell’ospedale Sant’Anna di Torino. Si trattava di un vero e proprio “cortocircuito” tra arterie e vene che sottraeva sangue al resto del corpo, sovraccaricando cuore e polmoni e mettendo seriamente a rischio la vita della piccola.
Subito presa in carico dagli specialisti
Grazie al lavoro congiunto di più équipe, la neonata è stata sottoposta a due procedure mini-invasive nella sala di Emodinamica del Regina Margherita: la prima a soli sei giorni di vita, la seconda a 13 giorni. Con cateteri introdotti nei vasi sanguigni, larghi appena pochi millimetri, i medici sono riusciti a raggiungere la malformazione e a occluderla con la colla.
«L’intervento ha avuto un effetto immediato: la pressione si è stabilizzata, i polmoni si sono decongestionati, gli organi vitali hanno ripreso a essere irrorati normalmente. La neonata ha potuto respirare da sola e ora, per la prima volta, può guardare al futuro con una prospettiva di crescita normale», spiegano dalla Città della Salute e della Scienza di Torino.
Un lavoro di equipe
Un risultato reso possibile dalla collaborazione tra gli ospedali Regina Margherita e Molinette, che ha visto coinvolti specialisti di diversi reparti: Rianimazione Pediatrica, Chirurgia Pediatrica, Emodinamica Pediatrica, Radiologia Interventistica e Neuroradiologia Interventistica, con il supporto del personale tecnico e infermieristico.
«È stata una sfida complessa – concludono i medici – ma vedere una neonata così piccola tornare a respirare e riprendersi è la più grande soddisfazione per chi fa il nostro lavoro».
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook






Aldo
17 Settembre 2025 at 11:38
questi dottori sono eroi