Cronaca
Portato via dal torrente: trovato dopo due giorni il corpo senza vita di un 17enne
Un amico aveva tentato di salvarlo, ma per poco non ha fatto la stessa fine.
Portato via dal torrente: trovato dopo due giorni il corpo senza vita di un 17enne. Un amico aveva tentato di salvarlo, ma per poco non ha fatto la stessa fine.
Portato via dal torrente: trovato dopo due giorni il corpo senza vita di un 17enne
Era stato trascinato via dalle acque del torrente in piena nel pomeriggio di martedì: solo ieri, giovedì 11 luglio, dopo due giorni di ricerche il corpo del 17enne Giuseppe Marsichina è stato trovato qualche centinaio di metri più a valle. Una tragedia che ha colpito la comunità di Arese, centro a ridosso di Rho, dove il ragazzo viveva con la famiglia.
Come riportano i colleghi di Prima Milano Ovest, il giovane si trovava in Valtellina con un amico di 22 anni residente nel quartiere Baggio e altri due amici di Rho. E insieme, viste le alte temperature, avevano deciso di trovare un po’ refrigerio tuffandosi nelle acque del torrente Masino.
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Inghiottito dalle acque
Il 17enne, poco prima delle 14, aveva deciso di tuffarsi da un sasso nella vicina pozza. La corrente troppo forte in poco tempo però l’ha sopraffatto. L’amico di 22 anni, resosi conto della situazione, l’ha seguito per provare a salvarlo. Ma anche lui dopo pochi istanti si è trovato in difficoltà ed è stato riportato sui sassi dagli altri due amici.
Gli stessi ragazzi hanno allertato la centrale operativa 112, che ha subito attivato l’imponente macchina dei soccorsi.
Il corpo ritrovato
Il corpo ormai senza vita di Giuseppe è stato trovato ieri dagli operatori del Soccorso alpino, e verrà riconsegnato ai familiari.
Lo ricordano anche i salesiani del Cnof-Fap di Arese: «Giuseppe Marsichina ha concluso lo scorso giugno il suo percorso formativo con la qualifica di Operatore della ristorazione. Una qualifica che si era guadagnato soprattutto in laboratorio e nelle esperienze di stage, che aveva fatto per un periodo prolungato… Ci stringiamo con affetto alla sua famiglia e ai suoi cari e lo piangiamo con sgomento. Insieme, lo affidiamo a don Bosco e al Signore perché lo accolgano in Paradiso e perché, dal Paradiso, Giuseppe aiuti e protegga tutti i ragazzi di Arese, di ieri e di oggi».
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