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Investimenti finanziari: l’attenzione resta alta su banche centrali e inflazione

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Indici di borsa
Indici di borsa (© Depositphotos)

Il mercato finanziario rimane incerto in attesa delle prossime decisioni delle banche centrali e degli ultimi dati sull’inflazione, due aspetti essenziali per capire dove investire in questa fase. L’aspettativa degli investitori è un taglio dei tassi, tuttavia BCE, FED e BOE (rispettivamente banca centrale europea, degli Stati Uniti e d’Inghilterra) sono preoccupate dalla resilienza del mercato del lavoro ai tassi elevati e potrebbero posticipare eventuali riduzioni dei tassi di interesse.

Eppure, i dati mostrano un rallentamento dell’inflazione sia in Europa che negli USA. Negli Stati Uniti i prezzi al consumo sono aumentati appena dello 0,1% a novembre rispetto al mese precedente, con un tasso annuale dell’inflazione del 3,1% in diminuzione in confronto ai primi mesi del 2023. Per aggiornare le strategie d’investimento, però, sarà fondamentale attendere maggiori indicazioni sulle politiche monetarie che verranno adottate nel 2024 e continuare a monitorare i dati macroeconomici.

L’impatto di inflazione e tassi sugli investimenti finanziari

L’inflazione consiste in un incremento generalizzato dei prezzi di beni e servizi, quindi significa che con gli stessi soldi si possono acquistare meno prodotti. Di norma, per fronteggiare l’inflazione le banche centrali aumentano i tassi di interesse, in questo modo il costo del denaro sale, i flussi economici si riducono e i prezzi tendono a diminuire. Si tratta di una situazione complessa, in quanto esistono numerose variabili da tenere in considerazione, in più ultimamente gli interventi sui tassi stanno funzionando meno che in passato.

Ad ogni modo, chi investe deve sapere come affrontare l’inflazione e i movimenti dei tassi, puntando sulla formazione e mantenendosi sempre informati sulle notizie dai mercati finanziari attraverso portali specializzati e affidabili come, per esempio, Borsainside.com.

Come si legge anche nel sito, l’inflazione e l’aumento dei tassi riducono i rendimenti reali degli investimenti finanziari, con il rischio che le posizioni aperte possano diminuire di valore qualora si decidesse di liquidarle. In particolare, l’inflazione ha un impatto diretto sui rendimenti degli strumenti finanziari a cedola fissa come molte obbligazioni societarie e governative, in quanto nonostante l’importo rimborsato a scadenza sarà lo stesso a causa dell’inflazione offrirà un potere d’acquisto ridotto rispetto alle aspettative iniziali.

L’incremento dei prezzi e i tassi di interesse elevati condizionano anche il mercato Forex influenzando i tassi di cambio, in genere favorendo inizialmente le valute dei paesi che esportano molte commodities, mentre in seguito agevolano quelle delle economie più resilienti avvantaggiate dall’aumento dei rendimenti dei titoli di stato. Gli effetti sul mercato azionario sono più complessi e meno immediati, in quanto bisogna capire come la crescita dei prezzi e successivamente l’incremento del costo del denaro impattano sul business di ciascun settore e azienda quotata.

Come gestire gli effetti di tassi e inflazione sugli investimenti

Quando si analizzano i rischi e le opportunità del mercato finanziario è fondamentale gestire correttamente l’impatto dell’inflazione e del conseguente aumento dei tassi di interesse sugli investimenti, per essere in grado di prendere decisioni consapevoli e tutelare il proprio capitale. Innanzitutto è opportuno capire come gestire gli investimenti valutando i consigli degli esperti, i dati macroeconomici e le strategie adottate dalle banche centrali per contrastare l’inflazione e favorire una crescita economica stabile.

In secondo luogo, tenendo conto del rapporto tra trading online e inflazione, è necessario diversificare bene gli investimenti e mantenerli sempre allineati con i propri obiettivi.

Infatti, la diversificazione è il principale strumento a disposizione degli investitori per minimizzare il rischio e bilanciare gli effetti dell’inflazione e dell’aumento dei tassi. Bisogna anche prestare attenzione al rendimento reale degli strumenti finanziari, per confrontare in modo corretto i diversi investimenti e individuare quelli che offrono i maggiori benefici potenziali al netto dei costi e dell’impatto del rialzo dei prezzi.

È altrettanto importante monitorare il mercato alla ricerca delle migliori possibilità di investimento, infatti anche durante i periodi di inflazione elevata e di tassi di interesse alti è possibile trovare delle opportunità interessanti per investire.

Se necessario è opportuno chiedere consiglio a un professionista per capire come ridefinire le proprie strategie d’investimento, rivolgendosi a un consulente finanziario per riadattare i propri investimenti in base alla nuova congiuntura economica e alle proprie esigenze e obiettivi finanziari.

Cosa aspettarsi dalle banche centrali nel 2024

La maggior parte degli investitori sta monitorando le decisioni delle banche centrali per comprendere come adeguare le proprie scelte di investimento. Per quanto riguarda la FED, la banca centrale degli Stati Uniti sta mantenendo i tassi al massimo da 22 anni, ovvero al 5,25%-5,50%. L’obiettivo della Federal Reserve è il target dell’inflazione al 2%, ma senza esagerare con la stretta monetaria per non causare effetti negativi sulla crescita economica degli USA. Secondo gli analisti non sono attesi ulteriori aumenti dei tassi, ma potrebbero mantenersi elevati ancora a lungo.

Anche la BCE sta seguendo una strategia simile mantenendo i tassi invariati al 4,50%, con Christine Lagarde che sta tentando di ridimensionare le attese sui tagli previste dal mercato. L’Istituto di Francoforte ha ribadito che i tassi potrebbero rimanere elevati per molto tempo, continuando a puntare su una politica monetaria restrittiva almeno per la prima parte del 2024. Secondo Goldman Sachs, un probabile taglio di 25 punti base potrebbe arrivare soltanto nel secondo trimestre del 2024, riducendo il tasso sui depositi dal 4% al 2,25% solamente all’inizio del 2025.

Per il momento, dunque, sarà necessario tenere conto dell’inflazione e dei tassi elevati nelle proprie strategie di investimento, una situazione che attualmente sta favorendo i fondi monetari e i titoli di Stato a breve scadenza, penalizzando invece alcune azioni, i titoli che pagano dividendi, le azioni small cap e le obbligazioni a lungo termine. Bisognerà quindi essere più selettivi nella scelta delle azioni, senza trascurare le opportunità di breve termine sul Forex, le materie prime e gli indici oltre al nuovo rally delle criptovalute.

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