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La Cina conquista le flotte italiane: il caso BYD e Leapmotor nei dati di Novembre

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BYD
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I nuovi brand orientali non sono più comparse. Con quote in crescita e partnership strategiche (come Stellantis-Leapmotor), stanno penetrando nel mercato italiano passando anche dal Noleggio. L’analisi di Noleggio Semplice sulla nuova geografia dell’auto.

Roma – Se fino a qualche anno fa si parlava di “invasione cinese” come di un’ipotesi futura, i dati di novembre 2025 certificano che il futuro è arrivato. E sta cambiando rapidamente gli equilibri delle flotte italiane. In un mese stagnante per i marchi storici europei (Volkswagen -16%, Renault -21%, Peugeot -21%), i brand cinesi o di proprietà cinese registrano crescite a tripla cifra, trainati dagli incentivi elettrici e da una disponibilità di prodotto che l’Europa fatica a eguagliare.

I numeri dell’ascesa asiatica Il caso più eclatante è quello di BYD. Il colosso di Shenzhen ha scalato la classifica posizionandosi al 15° posto assoluto, con oltre 3.500 auto targhe in un solo mese. Un risultato che la pone davanti a marchi storici. Ancora più sorprendente è Leapmotor, il brand cinese entrato nell’orbita di Stellantis, che ha immatricolato più di 2.200 unità. Anche MG (gruppo SAIC) continua la sua marcia trionfale con un +14%, consolidandosi come una realtà ormai matura e capillare.

Il Noleggio come “Cavallo di Troia”

Come stanno entrando queste vetture nel mercato? L’analisi dei canali di vendita svela strategie interessanti. Mentre Leapmotor ha registrato una quota plebiscitaria nel canale privati (97,7%) – segno di una politica commerciale estremamente aggressiva sul prezzo d’attacco per la piccola T03 – altri brand stanno usando il noleggio per farsi conoscere. BYD, ad esempio, ha iniziato a presidiare sia il canale privato che quello delle flotte, con il SUV Seal U che è diventato l’auto Plug-in Hybrid più venduta in Italia a novembre , e la Dolphin Surf leader tra le elettriche.

“Il Noleggio a Lungo Termine è la vera chiave di volta per i nuovi entranti,” analizza Alessandro Borrelli di Noleggio Semplice (sito web). “Le aziende e i professionisti italiani sono storicamente legati ai brand tedeschi o nazionali per questioni di affidabilità e valore residuo. Tuttavia, la barriera della diffidenza sta crollando. Proporre una BYD o una MG in formula NLT significa permettere al cliente di testare la tecnologia e la qualità costruttiva di questi nuovi marchi senza assumersi il rischio della svalutazione futura, che rimane in capo alla società di noleggio. Stiamo vedendo un interesse crescente, soprattutto perché questi brand offrono tempi di consegna rapidi e dotazioni full optional che, sui marchi europei, farebbero lievitare il canone.”

La guerra dei prezzi e le multe CO2

C’è un altro fattore che spinge le flotte verso oriente: le emissioni. Come evidenziato dai dati Dataforce, marchi come BYD e Leapmotor non solo non pagano multe, ma generano crediti di CO2 massicci (154 milioni di euro teorici solo per BYD). Questo permette loro di mantenere listini competitivi, mentre i costruttori europei sono costretti ad alzare i prezzi delle termiche per sussidiare l’elettrico. “Nel 2026 vedremo sempre più ‘car list’ aziendali aprirsi a questi nuovi player,” prevede Borrelli. “Per un Fleet Manager, inserire in flotta vetture che abbassano la media di emissioni e hanno un TCO (Total Cost of Ownership) competitivo è un obiettivo prioritario. La Cina oggi offre questo, e il noleggio è lo strumento che rende possibile l’integrazione.”

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