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A Ghemme arrivano 46 migranti. Apre un centro accoglienza in via Vittorio Veneto
Ha deciso la Prefettura. I richiedenti asilo sono attesi tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025.
A Ghemme arrivano 46 migranti. Apre un centro accoglienza in via Vittorio Veneto. Ha deciso la Prefettura. I richiedenti asilo sono attesi tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025.
A Ghemme arrivano 46 migranti. Apre un centro accoglienza in via Vittorio Veneto
A Ghemme arriveranno 46 immigrati di varie nazionalità. E’ stata confermata l’apertura di un centro di accoglienza nell’immobile di via Vittorio Veneto 1. Le voci nel paese circolavano da tempo, ma nulla era trapelato dall’amministrazione comunale. Tanto che la minoranza guidata dall’ex sindaco Davide Temporelli, non ricevendo risposte, aveva esposto dei manifesti dove si invitata il primo cittadino Mirko Barbavara a fare chiarezza.
Ora la conferma è arrivata alla Prefettura di Novara, che ha incaricato la cooperativa sociale “Sanitalia Service” per la creazione di un “Centro di accoglienza secondaria”, o Cas, a Ghemme. La stessa cooperativa attualmente sta sistemando la struttura che sarà operativa entro la fine dell’anno. I 46 immigrati attesi sono uomini, maggiorenni, provenienti da vari paesi e richiedenti asilo.
“Importante dare informazioni corrette”
«Prima di informare la cittadinanza – afferma Barbavara – ho preferito parlare con la cooperativa, in modo da dare notizie corrette e avviare tutte le iniziative necessarie per affrontare questa circostanza nel modo migliore per la comunità».
La decisione di ospitare immigrati in un determinato territorio non spetta ai Comuni. «Quando il prefetto mi ha chiamato per dirmi che sarebbe stato aperto questo centro – spiega il sindaco – è stato per comunicare una decisione già presa. Non c’è alcun modo di trattare: vorrei precisarlo perché qualcuno afferma che gli amministratori precedenti non avevano dato il permesso, mentre noi sì. Non è così, semplicemente non abbiamo avuto scelta. Tuttavia il centro potrebbe anche essere un’opportunità per il paese, se riusciremo ad avviare delle forme di collaborazione».
L’incontro con la cooperativa
Barbavara ha incontrato il responsabile della cooperativa Fabiano Simone, incaricato dalla prefettura di organizzare il centro.
«I residenti saranno seguiti 24 ore su 24 dal personale della cooperativa, il quale vivrà con loro e controllerà le entrate e le uscite, che saranno libere – aggiunge il sindaco ghemmese -. Per loro saranno a disposizione psicologi e mediatori, parteciperanno a corsi di formazione e di italiano e potranno essere inseriti nel tessuto sociale del paese, anche attraverso convenzioni con il Comune, auspicando di instaurare una proficua collaborazione con la cooperativa. Quando non saranno impegnati con le lezioni formative, queste persone potranno lavorare per la comunità, sia in lavori socialmente utili sia come dipendenti da aziende e artigiani».
Nessun costo per Ghemme
Barbavara sottolinea che non vi sarà alcun costo per il Comune di Ghemme. «Piuttosto – suggerisce Barbavara – questi uomini potranno fornire prestazioni in forma gratuita». Il sostentamento del centro, pur seguito dalla Prefettura, sarà fornito dalla Comunità europea.
«In paese arriveranno persone segnate da un destino molto duro – conclude il primo cittadino ghemmese -. Sarà nel loro interesse comportarsi in maniera consona, perché altrimenti saranno dapprima ammoniti, riceveranno poi dei richiami e, infine, potranno essere allontanati». Intanto la cooperativa si è dichiarata disponibile a un incontro con la cittadinanza.
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