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L’avvocato morto nel lago d’Orta aveva aiutato Ghemme nel caso dei “bolli fantasma”

Luigi Rodini era stato incaricato dai cittadini beffati dopo i pagamenti.

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L’avvocato morto nel lago d’Orta aveva aiutato Ghemme nel caso dei “bolli fantasma”. Luigi Rodini era stato incaricato dai cittadini beffati dopo i pagamenti.

L’avvocato morto nel lago d’Orta aveva aiutato Ghemme nel caso dei “bolli fantasma”

Era ben conosciuto anche in bassa Valsesia l’avvocato che era morto tragicamente a metà del mese scorso durante un’immersione nel lago d’Orta.

L’uomo era un professionista del foro apprezzato in tutto il Novarese. Ed era stato anche uno dei legali nel caso dei “bolli auto fantasma” di Ghemme. Era stato proprio l’avvocato Rodini a occuparsi dell’azione legale collettiva per poter recuperare i soldi che molte persone avevano perso dopo aver pagato il dovuto, salvo poi ritrovarsi la multa perché il pagamento del bollo non risultava. Alla fine il tabaccaio che aveva incassato il denaro dei cittadini era stato denunciato e aveva patteggiato una pena di 30 mesi.

I ricordi dei colleghi

«Luigi era un amico e un collega stimato». Così il consigliere regionale e avvocato Riccardo Lanzo ricorda con commozione Luigi Rodini. «Una vera tragedia e una perdita per l’Ordine degli avvocati del quale Rodini faceva parte e per la città di Novara. Il mio pensiero va alla sua famiglia alla quale porgo le mie condoglianze più sentite».

Rodini era molto conosciuto. Tesoriere del suo ordine professionale, aveva tra le sue passioni la politica e il mondo subacqueo. Nel 2016 era stato candidato sindaco di Novara con la lista «La città in Comune» costituita da ex Pd e socialisti.

Era anche presidente della sezione di Novara della Fias-Federazione italiana attività subaquee dai primi Anni 2000 e presidente del circolo subacqueo Asd Blu Bobo Club.

La tragedia al lago

Rodini era un appassionato di subacquea. Aveva già effettuato diverse immersioni proprio nel lago d’Orta. Domenica 17 marzo si era immerso all’altezza del porticciolo di Oira, nel comune di Nonio.

Il cadavere è stato individuato solo il giorno successivo grazie ad una telecamera di profondità e, nel primo pomeriggio di lunedì, recuperato a circa 90 metri di profondità dai vigili del fuoco sommozzatori del comando di Milano, intervenuti con due squadre.

Alle operazioni di recupero avevano collaborato anche una squadra del comando dei vigili del fuoco di Novara, con un’imbarcazione del distaccamento di Borgomanero, la squadra nautica dei vigili del fuoco di Verbania con un gommone, e i carabinieri di Omegna, con il personale del Servizio navale dell’Arma e Sub Novara Laghi.

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