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Rincari all’asilo nido: il sindaco di Ghemme spiega perché
«Le tariffe erano ferme dal 2013, era necessario aggiornare i costi».

Rincari all’asilo nido: il sindaco di Ghemme spiega perché. «Le tariffe erano ferme dal 2013, era necessario aggiornare i costi».
Rincari all’asilo nido: il sindaco di Ghemme spiega perché
Aumenti delle rette dell’asilo nido Rosetta Rossi di Ghemme: dopo la lettera dei rappresentanti della lista di opposizione “Ripartiamo da Ghemme” dell’ex sindaco Davide Temporelli, gli attuali amministratori e il primo cittadino Mirko Barbavara, rispondono spiegando le motivazioni del loro agire.
«L’aumento c’è stato, è vero, ma era dal 2013 che le tariffe non venivano ritoccate – affermano il sindaco e l’assessore all’istruzione Federica Uglioni -. Va da sé che prima o poi sarebbe stato necessario, se si considerano gli aumenti dei costi delle utenze, degli stipendi degli educatori e di tutto ciò che concerne la gestione di una struttura di questo genere. Ma era stato comunicato alle famiglie già ad aprile, in modo che potessero decidere in totale serenità se iscriversi da noi o scegliere un’altra struttura».
“Aumenti annunciati”
«Inoltre, anche durante l’open day sono state comunicate le varie cifre dell’iscrizione, che abbiamo cercato di distribuire equamente tra le varie fasce di reddito. Le iscrizioni sono state confermate e ne sono arrivate di nuove, tanto che le presenze sono circa 25, una capienza quasi completa».
Tutto questo, affermano gli amministratori, mentre sono in corso lavori di ristrutturazione che prevedono una collocazione provvisoria che, per quanto si è cercato di fare in modo che fosse la più confortevole possibile, avrebbe potuto scoraggiare alcuni genitori.
Il caso del pre e post orario
«Riguardo alla messa a pagamento del servizio prima e dopo l’orario giornaliero, la decisione è stata presa soprattutto per regolamentarlo – spiegano ancora Barbavara e Uglioni -. Quando il pre e post orario erano gratuiti, non si sapeva mai quanti bambini si sarebbero fermati, perché spesso i genitori decidevano giorno per giorno, così i gestori della cooperativa Hamal dovevano tenere sempre a disposizione due educatrici, quando spesso ne sarebbe occorsa solamente una. Ora sappiamo che ad averne realmente necessità sono cinque bambini al mattino e cinque al pomeriggio, così da ottimizzare i costi, peraltro in linea con i Comuni vicini».
I non residenti
Sulla differenziazione tra residenti e non, introdotta con questa modifica, i due rappresentanti comunali ricordano che i non residenti possono godere di bonus che possono sollevarli da parte della spesa. Per loro, la decisione dei precedenti amministratori di mantenere le rette uguali per mantenere un alto numero di presenze era comprensibile, ma che l’aumento è stato anticipato già mesi prima delle iscrizioni perché le famiglie potessero valutarlo.
«Questo ci serviva anche per capire se ci si rivolgeva a noi per i costi moderati o per i servizi che offriamo, e il fatto che le iscrizioni non siano diminuite ci conforta sulla qualità della nostra proposta: ogni anno una referente ci comunica la loro progettualità, che comprende molte proposte, come la collaborazione con la Rsa del paese per gli incontri tra bambini e anziani, che altri asili nido non posseggono».
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