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Romagnano: il mondo del volley ricorda Stefano, morto a soli 56 anni

«Al palasport resterà per sempre un posto vuoto, la sua assenza si farà sentire ogni giorno».

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Romagnano: il mondo del volley ricorda Stefano, morto a soli 56 anni. «Al palasport resterà per sempre un posto vuoto, la sua assenza si farà sentire ogni giorno».

Romagnano: il mondo del volley ricorda Stefano, morto a soli 56 anni

Tanto affetto e tanti ricordi a Romagnano e in tutto il mondo del volley locale per la scomparsa di Stefano Bellinato. L’uomo aveva 56 anni e una decina di giorni fa è stato stroncato da una crisi cardiaca (già tempo addietro aveva dovuto sottoporsi a un intervento al cuore). Lavorava alla Kimberly ed era una persona legatissima al Pavic, la società di volley del paese.

Stefano non si perdeva una partita. Un grande attaccamento alla società tanto che ai tempi della B2 le ragazze gli dedicarono una vittoria, appunto quando aveva dovuto sottoporsi all’intervento al cuore.

Tanti ricordi da parte degli amici

Celebrato il funerale, restano i tanti ricordi degli amici e dei conoscenti, soprattutto quelli legati al mondo sportivo. «Stefano era una persona buona e semplice, di quelle che non parlano mai male degli altri – così lo ricorda l’amico Sergio Deagostini -. E’ stato il primo grande tifoso del Pavic, tante amicizie nel mondo della pallavolo anche in serie A. Era molto attaccato a suo papà, me li immagino insieme a vedere insieme a Moreno Zanetta che se ne è andato tre anni fa».

E ancora il ricordo dell’amico ed ex dirigente della Pavic prosegue con parole piene di commozione: «Ciao Stefano, voglio ricordarti con il tuo sorriso che hai sempre avuto, l’affetto che nutrivi per tutti, il tuo cuore grande di persona semplice e buona. Il volley è sempre stato la tua grande passione e lo hai vissuto insieme a tanti amici che non ti dimenticheranno. Te ne sei andato troppo in fretta e all’improvviso, ci mancherai e il palazzetto di Romagnano avrà un grande posto vuoto, la tua sarà una assenza incolmabile. Prima o poi ci rivedremo, caro amico mio».

Il collega di lavoro

Anche l’amico Enrico, collega alla Kimberly, ha voluto ricordarlo: «Siamo come delle meteore di passaggio ad alta o bassa velocità ma questo, purtroppo non lo decidiamo noi. Stefano, siamo stati anche colleghi di lavoro, eri una bravissima persona, forse un po’ sfortunata e se proprio ti devo recriminare qualcosa è il fatto che tu fossi stato milanista. Questo però ora te lo perdono e ti dico anche che quando guarderò le partite del Milan un pensiero andrà sicuramente a te».

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