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Politica

«Al centrosinistra di Varallo consiglio il film: ”Non ci resta che piangere”»

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Vincenzo Zanellato: «E vorrei suggerire al sindaco che l’Alpàa non è insostituibile»

Da un lettore di Varallo riceviamo e pubblichiamo un commento sull’esito delle recenti elezioni comunali.

«Prima di tutto mi congratulo con il sindaco Eraldo Botta, che non ha vinto ma stravinto grazie ai voti dei cittadini varallesi che gli hanno dato fiducia e… stipendio per altri cinque anni. Cerchi di meritarseli. A essere sincero, ho sottovalutato sia lui che i cittadini varallesi: lui si è riconfermato per il suo secondo mandato e ha saputo scegliere e coinvolgere persona valide della società civile cittadina. A questo punto però il sindaco Botta non deve concludere il suo mandato occupandosi solo di “panem et circenses”, cioè delle attività ricreative varallesi, ma anche dei problemi reali che occorre risolvere, come la spinosa e annosa questione del centro sportivo Milanaccio, i trasporti, la sanità, il turismo, il commercio… e pensare ai problemi occupazionali dei giovani.

Vorrei suggerire al sindaco che l’Alpàa non è insostituibile, perché ci sono altre iniziative meno costose che darebbero più stimolo al commercio e in tutto l’anno. Logicamente non sta a me, come avversario politico, dare dei consigli, perché Botta è circondato di persone molto valide, e anche perché, in passato, ogni volta che ho proposto qualche nuova iniziativa, sono stato espropriato delle mie idee e qualcuno ne ha approfittato. Non so come si possano definire le persone che si appropriano delle idee altrui a loro vantaggio: per citare un esempio, mi è stata tolta la paternità dello sportello del cittadino da me inventato e di cui ho pagato anche l’atto costitutivo dal notaio.

La migliore campagna elettorale per il sindaco è stata fatta dai due “competitors”. I loro programmi erano rappresentati dal niente e dal nulla. Ecco perché i varallesi non avevano scelta. Perché lasciare la strada vecchia per quella nuova? Volevano proporre un gruppo di giovani alla loro prima esperienza politica, all’insegna della freschezza, ma questa freschezza aveva il sapore di vecchio, e già dal programma che evidenziava alcune indicazioni da “conservatori”, si capiva che mancava il coraggio per proporre strategie innovative. Ecco perché anche alcuni elettori di sinistra hanno votato Eraldo Botta o si sono astenuti. Alla minoranza, o opposizione, suggerisco ancora una volta di meditare sul film “Non ci resta che piangere”, e ricordare che essere e agire sono più importanti dell’apparire».

Vincenzo Zanellato

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