Politica
«Borgosesia commissariata, facciamo chiarezza su cosa è successo»
Alice Freschi a tutto campo: «La nostra città ha bisogno di fatti e non di bandiere ed etichette politiche. Non voglio dare in mano Borgosesia a certi personaggi»
L’ex sindaco di Borgosesia Alice Freschi fa il punto della situazione su quanto sta succedendo in città dopo il ritiro delle deleghe a Paolo Tiramani, le dimissioni dei consiglieri e il commissariamento del Comune:
«Da venerdì 17 marzo il nostro Comune è commissariato e non ci sono più amministratori eletti. Voglio perciò fare un po’ di chiarezza anche per chi non vive di soli “social”.
Ho scelto di togliere le deleghe al consigliere Tiramani non per togliermi uno sfizio – come sostenuto da qualcuno – ma solo dopo aver concluso progetti e lavori indispensabili per il buon funzionamento della città, come il rifacimento della piazza. Se questo commissariamento fosse arrivato prima della conclusione dei lavori ci sarebbe stato facilmente un ingessamento generale con molti ritardi. E Borgosesia non ne aveva certo bisogno.
La revoca delle deleghe l’ho voluta per mettere la parola fine ad una situazione ormai paradossale che si verificava in Comune perché l’allora consigliere ed assessore stava usando la propria posizione ed il proprio ruolo a fini elettorali, continuamente denigrando le posizioni e il lavoro di altri, elencando per propri i successi e dando ad altri le colpe di eventuali inefficienze, andando lui e altri consiglieri in ordine sparso, convocando riunioni e spargendo confusione ed incertezza tra gli uffici ed i cittadini. Ciò che stava succedendo non poteva più essere consentito.
La partecipazione come Comune ad un evento di presentazione dei giovani islamici, che viene sbandierata come una tragedia biblica solo da parte di alcuni aderenti alla Lega, è stata voluta per cercare di ascoltare e conoscere in una forma di semplice e reciproco rispetto prima di sparare ad alzo zero su tutto quello che non è la nostra realtà.
Nel corridoio del Comune c’è ancora il manifesto, scritto anche in arabo e a firma del sindaco Buonanno, che ribadisce che chi si comporta bene è ben accetto nella nostra comunità, gli altri evidentemente no; ma su questo credo si sia tutti d’accordo. E sempre Gianluca, sulla base di tali principi, aveva consentito l’apertura del primo Centro Islamico a Varallo! Ma pensano sempre di stravolgere la realtà a loro piacimento pensando che siamo tutti sprovveduti?
Quando ho deciso di intervenire, per mettere fine a comportamenti quanto meno scorretti, mi è stato detto di non avere altre “dimenticanze” perché avrebbero preso dei “provvedimenti” nei miei confronti e che per il futuro della città la scelta veniva “dall’alto” (da parte di chi o che cosa?). E mi hanno suggerito, infine, di farmi da parte.
Un modo di fare prepotente e con diktat imposti dall’alto secondo uno stile consumato e potrei aggiungere, per scrupolo, giusto per ricordare il recente passato di qualcuno, da “consumatore” della cosa pubblica.
Siamo poi giunti al paradossale quando si è detto che il Bilancio non era stato discusso insieme mentre era pronto per la discussione in giunta. Ma la scusa per giustificare le dimissioni era già preparata e questo la dice lunga sull’onestà intellettuale di molti.
Altro evento degno di nota è “l’aver sbagliato a dare le dimissioni”, cosicché il Comune è stato commissariato correttamente solo 4 giorni più tardi. Ma come ci si può fidare di tutte queste persone? Io non voglio dare in mano la nostra città a personaggi come Tiramani e a chi lo segue.
Credo che Borgosesia abbia bisogno di fatti e non di bandiere ed etichette politiche, di persone oneste che vogliono lavorare per la città senza avere nulla da nascondere, di un confronto tra le parti politiche che non sia sempre così esasperato e senza dialogo, con troppe presunte verità che confondono le persone che ascoltano o leggono le varie versioni, spesso a impensabili livelli di bassezza e turpiloquio. E quindi avanti, a testa alta con onestà e senso del dovere».
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