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Campertogno commissariato: la spaccature nata sulle questioni ambientali

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Campertogno commissariato: si sono dimessi cinque consiglieri.

Campertogno commissariato

Il Comune di Campertogno passa sotto la guida del commissario. «Non c’erano più le condizioni per andare avanti». Così i consiglieri dimissionari hanno scritto nella lettera di dimissioni inviata in prefettura a Vercelli che ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale.
In qualità di commissario è stato nominato il vice prefetto aggiunto Giacomo Toma che ha già preso in mano la situazione. Il suo incarico dovrebbe durare appena qualche mese, infatti tra il 15 aprile e il 15 giugno sono in programma le elezioni comunali in cui anche Campertogno verrà inserito insieme agli altri centri varallesi che andranno in scadenza naturale di mandato, vale a dire Borgosesia, Varallo e Civiasco.
In realtà il mandato avrebbe dovuto terminare nel 2024, la lista, unica in paese, aveva superato il quorum nelle elezioni del 2019.

Le dimissioni

Già a inizio 2021 in consiglio erano arrivate le prime due dimissioni a Campertogno. Si era parlato di mancata trasparenza, molti consiglieri non erano stati informati di alcuni importanti progetti relativi al paese. I primi a rassegnare le dimissioni erano stati Gaetano Valle e Andrea Azzolini. Dopo il consiglio chiarificatore la maggioranza si era ricompattata ed era andata avanti con l’accordo di affrontare insieme tutte le questioni importanti che riguardavano il paese. Alla fine nel consiglio comunale di venerdì però in cinque consiglieri hanno deciso di lasciare. Si tratta di Martina Ardizzone, Luca Massarotti, Giuliano Carmellino, Enrica Petralia e Iole Serra. I dimissionari però non avevano presentato le dimissioni in consiglio, ma avevano deciso di inviarle direttamente in prefettura. A nulla sono serviti gli inviti da parte del sindaco Elisa Fornarelli a ripensarci. A conti fatti il primo cittadino era rimasto solo con l’appoggio del consigliere Michele Ferraris, dell’assessore Sergio Lora Moretto e del vice sindaco Alessandro Gilardone. Non essendoci in lista altri consiglieri da inserire con la surroga di fatto è mancato il numero legale per procedere con l’attività amministrativa.

Questioni ambientali

I malumori a Campertogno in consiglio erano stati determinati in parte dal progetto della centralina idroelettrica in Valle Artogna e in parte dal progetto della circonvallazione. Sulla centralina il comitato ambientalista che si è formato in paese aveva chiesto al Comune di prendere una posizione netta con una apposita delibera, il sindaco aveva chiesto la consulenza legale che però necessitava di un paio di settimane prima di esprimere un parere.
C’è chi ha lasciato per motivi personali e chi nella lettera ha spiegato senza mezzi termini che «non ci sono più le condizioni e i presupposti che hanno portato ad accettare questa nomina». C’è chi invece parla della mancanza di obiettivi comuni legati soprattutto alle scelte ambientali da attuare.

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