Politica
Fusione Coggiola-Pray farà nascere un comune-gioiello: lo dicono i sindaci
Fusione Coggiola-Pray: il referendum sarà decisivo per la scelta.
Fusione Coggiola-Pray
Saranno i cittadini, tramite il referendum, a scegliere in merito alla fusione tra Pray e Coggiola. Lo garantiscono i sindaci dei due paesi, contestando le affermazioni fatte la scorsa settimana dal gruppo di opposizione di Coggiola. In particolare, era stato detto che, dopo il via libera dei due consigli comunali, l’appuntamento referendario è solo una consultazione, e nulla può sugli effetti reali delle delibere adottate. Un’informazione che i due sindaci contestano anche in un lungo post apparso qualche giorno fa sui social.
La volontà popolare
«Il processo di fusione che ci accingiamo ad avviare – si legge – sarà inevitabilmente condizionato dalla volontà popolare che sarà espressa attraverso lo strumento del referendum. Il referendum, che sarà indetto a spese della Regione, sancirà o meno il prosieguo della procedura di fusione tra i nostri comuni. Le amministrazioni di Coggiola e Pray, sulla base della percentuale di cittadini che si recheranno al voto, si impegnano sin da ora a tener conto della volontà popolare. In caso di parere negativo, si bloccherà inevitabilmente il processo di unione». Un processo che, spiegano le due amministrazioni, rappresenta lo sbocco naturale dopo anni di lavoro con servizi e personale in tandem tra i due municipi.
Meno risorse
«Visto il forte ridimensionamento demografico e le sempre più scarse risorse a disposizione dei Comuni, tenuto conto della necessità comunque di garantire i servizi e le incombenze tecnico amministrative, nel tempo si è reso necessario trovare forme di collaborazione sovracomunali… L’unione dei territori di Coggiola e Pray creerà una realtà comunale di circa 4mila abitanti. La fusione delle dotazioni organiche e tecniche attuali, determinerà da subito l’ottimizzazione delle risorse. La nuova realtà amministrativa del nascente Comune potrà risultare fra le meglio organizzate e strutturate della provincia di Biella, senza implementazione organica». Insomma, un gioiellino di macchina amministrativa.
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