Politica
Ghemme guerra sui conti del Comune
Ghemme guerra tra maggioranza e l’ex sindaco Corazza a colpi di manifesti e volantini
Ghemme guerra aperta sui responsabili della “bancarotta”
E’ polemica dura a Ghemme sui conti del Comune. Nei giorni scorsi il gruppo di maggioranza ha affisso un manifesto in via Silvio Pellico per spiegare il proprio punto di vista e «per rispondere ad attacchi e affermazioni prive di alcun senso logico alimentate da gruppi consiliari di minoranza che agiscono in assoluta malafede». Non si fanno nomi, ma è chiaro il riferimento all’ex sindaco Alfredo Corazza, che in precedenza aveva indicato la mancata approvazione del bilancio 2015 (ad opera dell’attuale amministrazione) come una delle cause del dissesto delle casse comunali e dell’aumento delle tasse.
I numeri della maggioranza
Nel manifesto, i membri della lista civica “Ripartiamo da Ghemme” snocciolano le cifre: «La scelta nostro malgrado obbligata di applicare le aliquote massime consentite dalla legge per Imu, Irpef e Tasi nel bilancio 2015 è nata dall’impossibilità di chiudere il bilancio in modi alternativi. Al momento della redazione del bilancio non c’era nessun’altra possibilità di reperire risorse in modo certo e prudenziale se non dai tributi locali. I numeri impietosi ci hanno mostrato l’impossibilità di elaborare un bilancio di previsione 2016 “in pareggio”, riscontrando uno squilibrio di circa 500mila euro. Abbiamo dovuto di conseguenza adottare misure straordinarie. I tagli dei trasferimenti ai Comuni da parte dello Stato sono andati a sommarsi alla disastrosa situazione debitoria ereditata dalle precedenti amministrazioni: un disavanzo di 1,8 milioni, mutui passivi da estinguere per un valore vicino ai 7milioni, un’anticipazione di tesoreria stabilmente vicina al milione, fatture da liquidare per circa mezzo milione, oltre a una potenziale passività di 270mila euro per un contenzioso sull’area Topaldo». Da qui l’esigenza di avviare un piano di riequilibrio, che secondo l’attuale maggioranza era inevitabile: «L’amministrazione ha deciso di intraprendere questa difficile manovra di risanamento prendendo le distanze dalle gestioni passate, perché 47 mutui non li abbiamo fatti noi». E recentemente il sindaco aveva parlato della situazione economica del paese anche in una lettera indirizzata ai suoi concittadini.
La risposta di Corazza
Ma il “botta e risposta” è proseguito e l’ex sindaco ha rispedito al mittente tutte le accuse in un volantino distribuito per il paese: «La maggioranza – scrive Corazza – tenta di nascondere le sue pecche. Parla di nostra malafede ma i numeri ci danno ragione. Nel 2015 hanno “ciccato” il bilancio e i servizi li hanno tagliati lo stesso. Con il Ciss, ad esempio, paghiamo come con l’Isa per un terzo dei servizi di prima. Hanno ridotto i trasferimenti all’istituto della Provvidenza e fanno pagare il plateatico alle associazioni. Corazza ha lasciato, in bilancio, i fondi per rimborsare i mutui. Se ora mancano, qualcun altro ne risponda. Anticipazione di cassa, fatture arretrate e mutui sono normali per chi ha fatto opere e servizi. A Corazza nessuno ha mai chiesto il pre-dissesto perché il suo governo economico è stato corretto. Corazza e i suoi sono orgogliosi di aver fatto metà dei 47 mutui, perché i ghemmesi usano tutti i giorni le opere e i servizi creati con quei mutui».
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