Politica
Il sindaco di Quarona scrive a Mattarella: «Perchè abbandonare l’Afghanistan?»
Il sindaco di Quarona scrive a Mattarella: «Perchè abbandonare l’Afghanistan?».
Il sindaco di Quarona scrive
Ecco la lettera inviata da Francesco Pietrasanta, sindaco di Quarona, a Mattarella.
Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica,
mi permetto di indirizzare alla Sua attenzione questa lettera aperta, in veste di Sindaco del Comune di Quarona nel
Vercellese. Apprendo con sgomento la decisione della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti di abbandonare l’Afghanistan. L’Italia ha fatto parte sin da subito delle forze di Liberazione impegnando quasi 3mila soldati e lasciandone sul campo 53. Da giovane e neo eletto Sindaco della Repubblica italiana ho sempre portato la fascia tricolore con onore e orgoglio. Oggi questi due sentimenti vacillano dinnanzi a una scelta quanto mai discutibile. Dopo 20 anni di impegno politico, militare e sociale, il sacrificio di vite umane, milioni di euro spesi è incredibile apprendere che stiamo fuggendo da ciò che abbiamo giurato di combattere sempre e ovunque: la Tirannia. Mi trovo oggi a dover vedere immagini e sentire appelli drammatici da parte di un Popolo che è stato nostro alleato. È appunto questo Signor Presidente che non posso contemplare. Mio padre mi ha insegnato a non abbandonare mai un amico. Oggi noi stiamo voltando le spalle ad amici e alleati che hanno riposto la loro fiducia nei nostri confronti. Immagini quella donna afghana che si è invaghita di un soldato straniero e col quale avrà avuto una storia d’amore. Cosa dirà a quei carnefici religiosi quando chiederanno spiegazioni sul perché si è donata agli infedeli? Immagini quel funzionario della Repubblica Islamica Afghana che ha aiutato amministrativamente le truppe occidentali. Che fine faranno lui e la sua famiglia? Immagini quel soldato che ha imparato da noi occidentali a giurare di combattere fino alla morte le tirannie. Quali torture dovrà subire oltre che all’umiliazione di vedere i suoi maestri fuggire con la coda tra le gambe? Sono letteralmente deluso e confuso. Capisco che il Mondo molte volte si muova con meccanismi, a noi semplici cittadini, difficilmente traducibili. E che tutto ciò è voluto da poteri superiori alla nostra Nazione e che molti popoli soffrono senza Libertà. Ma
In Afghanistan eravamo presenti, eravamo lì sul posto e potevamo cambiare le cose. Abbiamo superato le sofferenze dei Totalitarismi sacrificando milioni di uomini e donne. Abbiamo giurato che mai più ci saremmo girati dall’altra parte e oggi abbiamo cancellato decenni di feste della Liberazione stando in silenzio. Cancelliamo il 25 Aprile. Essendo più pragmatico, Le chiedo con quale strategica scelta si è deciso di ipotecare il nostro futuro diplomatico perdendo ogni credibilità? Così Signor Presidente regaliamo il Mondo a Popoli da noi distanti. Detto questo chiedo a Lei massima Carica dello Stato e nostro “Padre di famiglia” di appellarsi alla Comunità internazionale affinchè si faccia il possibile per intervenire o almeno salvare vite umane da castighi, soprusi e umiliazioni che non si meritano. Da italiano che sono, padre di famiglia e rappresentante della Repubblica La supplico, per favore, non giochiamo il nostro Nome per dissetare la sete di qualche interesse sconosciuto. Anche se non possiamo vincere da soli questa battaglia battiamoci per provarci. Le confesserò che se non faremo il possibile per riscattare il nostro orgoglio non riuscirò più a indossare la fascia tricolore con l’entusiasmo di questi due anni. La lascio citando un suo Illustrissimo predecessore: “Noi dobbiamo e vogliamo difendere la Repubblica. La vogliamo difendere, ripeto, per non perdere, perché il nostro popolo non sia ricacciato indietro di 50 anni, vogliamo difendere la Repubblica perché non vogliamo che i nostri giovani debbano conoscere l’amara esperienza che abbiamo conosciuto noi”. (Sandro Pertini). Sperando di trovare un Suo ascolto e appoggio Le porgo i miei più cordiali saluti.
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TiOdio
17 Agosto 2021 at 17:21
Gli Stati Uniti hanno esportato la loro “democrazia” in quel Paese con la scusa della lotta al terrorismo, nonostante non ci siano mai state prove concrete che tutto il casino partì effettivamente da li. Ma ammesso e non concesso che abbiano dovuto trovare un capro espiatorio, la scelta di abbandonare tutto dopo tutti questi anni e senza aver contribuito in modo concreto a costruire un vero esercito per quella Nazione, lascia il campo libero ai retrogradi estremisti talebani (e alla fin fine è sempre colpa di una religione se le cose vanno male nel Mondo). La popolazione inerme non ha mai avuto modo di contrastare i talebani, il cui esercito è foraggiato da molte nazioni occidentali (inclusa l’Italia). Creare una situazione pericolosa è solo un modo per creare delle opportunità. La Cina come un avvoltoio è già planata sulle spoglie di quella Nazione e sta iniziando a banchettare. La sua influenza diventerà così forte, in accordo con la Russia, che nessun Presidente USA oserà mai più inviare un solo soldato in quel Paese. L’errore è stato andarci la prima volta, esportando “democrazia” a cannonate con la scusa del terrorismo.
alessandro belviso
18 Agosto 2021 at 16:35
a prescindere che non ci si doveva neanche andare ed il perchè si sia andati non si è mai capito, bin Laden a parte, come per l’iraq, a no lì c’erano le armi di distrazione di massa, quando i russi l’invasero gli aiuti occidentali furono pochini, il grande Massud venne ucciso proprio prima del 11 settembre il 9, i talebani si formarono in pakistan, stato in rapporti ambigui con usa.
forse in afghanistan avranno esaurito i papaveri…per le bombe gli usa troveranno altri posti dove consumarle