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Paolo Furia ribadisce il no alla diga in Valsessera

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Lungo intervento sulla questione del segretario del Pd Biellese

La recente visita di Sergio Chiamparino in Valsessera durante l’assemblea provinciale del Pd allargata agli amministratori locali è stata l’occasione per un grande confronto a tutto tondo sul futuro del Biellese nell’ambito della situazione regionale. Il tema più controverso discusso alla Festa della Fagnana di Pray è stato quello della diga in Valsessera. Il Pd provinciale riafferma in merito a questo il proprio e arcinoto NO. «Il Biellese – dichiara il segretario Paolo Furia – ha già dato molto in termini di dighe. La campagna vercellese che chiede un nuovo invaso sul Sessera per  l’irrigazione non ha avuto nulla da dire quando gli amministratori della Valsesia hanno fatto le barricate contro una nuova diga sui loro torrenti. Non si capisce perché debba essere il Biellese e in particolare la Valsessera a piegare la testa. Senza contare un altro fatto: l’ente che propone il nuovo invaso, il Consorzio bonifica della baraggia biellese e vercellese, ha avuto a suo carico procedimenti legati alla falsificazione dei dati sui bisogni irrigui della campagna per giustificare la costruzione di nuovi invasi, su cui esso ha un vero e proprio business».

Prosegue Furia: «Quando il presidente Chiamparino chiede al Pd di mettersi d’accordo visto che il Biellese sarebbe contrario e il Vercellese favorevole, la risposta che noi gli diamo è che la posizione del Pd Biellese è stata votata e approvata a larghissima maggioranza dalla Direzione Regionale del Pd Piemonte un anno e mezzo fa. Non ci risulta che gli organi del Pd Vercellese abbiano assunto posizioni politiche diverse: sappia quindi il presidente Chiamparino che se alcuni esponenti del Pd Vercellese, come lui sembra aver fatto intendere, gli rivolgono pressioni affinchè la diga si faccia, sono loro a essere fuori dalla linea del Partito Democratico Piemontese. Riaprire una ulteriore fase di discussione tra le Segreterie del Pd Biellese e Vercellese non sarebbe segno di buona politica, ma di fragilità del partito. Con questo non ci scandalizza che alcuni amministratori vercellesi, simpatizzanti o meno del Pd, possano ritenere utile la realizzazione di un invaso per beneficiare la campagna e le coltivazioni. In questo caso esiste un solo strumento in grado di risolvere in sede politica la questione: una programmazione regionale. A tale proposito, alla stessa iniziativa della Fagnana il presidente Chiamparino ha annunciato che nel piano di tutela delle acque della regione non viene citata mai la diga in Valsessera, e l’unico nuovo invaso che viene citato come strategico in Piemonte è in provincia di Cuneo».

Conclude Furia: «Come ha detto il segretario regionale del PD, Gariglio, il partito è contrario a quest’opera, tanto più che essa, voluta da una regione a colore leghista, oggi non compare tra i disegni riconosciuti strategici dalla regione. Invitiamo infine la regione e le province di Biella e Vercelli, insieme con la collaborazione dell’Autorità di Ambito delle Acque (ATO2) a fare un monitoraggio sullo stato di salute della rete idrica Biellese e Vercellese; non è un mistero che occorrano manutenzioni ingenti per garantire la massima efficienza della rete e la minima dispersione possibile di acqua altrimenti utilizzabile per l’irrigazione. Si stima che in Italia ci vorrebbero miliardi di euro per mettere a posto il sistema esistente. Altro che i milioni da buttare per le dighe!».

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