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Sul Comune di Ghemme pesano ben 47 mutui che bisogna restituire

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Il Comune mette in piazza i conti (e i debiti) che hanno determinato il caro-imposte

Da qualche giorno per le vie di Ghemme è affisso un manifesto del Comune con le cifre che riassumono la situazione finanziaria dell’ente. E le stesse informazioni sono anche sulla pagina istituzionale di Facebook e nelle case delle famiglie sotto forma di volantino. Dopo aver aumentato le tasse al massimo, l’amministrazione ha voluto infatti ribadire ancora una volta di non aver avuto scelta, snocciolando innanzitutto l’elenco dei mutui accesi tra il 2009 e il 2011: diciotto in tutto per una cifra superiore ai 5 milioni, di cui più di 800mila soltanto per l’acquisto di immobili.

Un fardello non indifferente per le casse di un Comune come Ghemme, che paga ogni anno per tutti i mutui (che sono 47) circa 500mila euro e che ha la stessa cifra di fatture ai fornitori non pagate. Provvedimenti per uscire dalla crisi? Un piano di alienazioni, un ulteriore taglio della spesa, un aumento del tasso di copertura (cioè tariffe più alte) per asilo nido e impianti sportivi, la riduzione dei costi del personale. «Sapevamo che non sarebbe stato facile – conclude il manifesto – ma la fiducia dei nostri concittadini è l’unico strumento per continuare a pianificare il futuro di questo paese su basi più solide rispetto al passato, lasciando i castelli di carta e le manie di grandezza nel mondo dei sogni». 

Chiaro riferimento, quest’ultimo, all’ex sindaco Alfredo Corazza, che replica alle accuse in un comunicato stampa: «Temporelli si ricordi poi che i mutui a cui fa riferimento sono stati assunti in piena regolarità amministrativa. Se poi lo Stato taglia le risorse, non può essere colpa di chi si è mosso secondo la legge precedente. Temporelli si dia da fare e si guadagni lo stipendio che non si è tagliato».

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