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A Villa del Bosco l’addio al medico accoltellato in Burundi
Il funerale è stato celebrato sabato pomeriggio
La comunità di Villa del Bosco si stringe alla famiglia di Franco De Simone, 66 anni, il medico ucciso in Burundi dove lavorava ormai da tempo.
L’omicidio risale a inizio luglio, solo nei giorni scorsi è arrivato il via libera per il trasferimento del corpo che è stato riportato in Italia con i funzionari della Farnesina. I suoi famigliari e amici sabato pomeriggio nella chiesa di San Lorenzo a Villa del Bosco gli hanno dato l’ultimo saluto.
Era il 3 luglio quando il corpo senza vita del dottor De Simone venne rinvenuto nella sua casa di Bujumbura in Burundi dove lavorava e viveva da tempo. Nell’arco di poco tempo le indagini hanno portato all’arresto di diverse persone, tra cui l’ex compagna di nazionalità svedese da cui si era allontanato. I rapporti tra i due erano tesi da tempo, tanto che l’uomo avrebbe confidato ad alcuni amici di aver ricevuto minacce di morte.
Quella di Franco De Simone è stata una vita per gli “ultimi”. Nato nel 1951 a Novara, aveva vissuto poi a Torino e Firenze seguendo il padre, quindi aveva iniziato gli studi in Medicina e da subito aveva lavorato nelle zone a rischio pur mantenendo con Roasio e Villa del Bosco uno stretto legame. Qui c’era ancora la casa di famiglia dove abita la figlia e qui tornava ogni volta che poteva. In paese e in zona era una persona davvero conosciuta. La sua attività lavorativa l’ha svolta per lo più all’estero sempre in aree a rischio. Aveva partecipato a progetti coordinati da Medici senza frontiere e dalla Croce Rossa internazionale in Afganistan, Ciad, Benin e Congo. Inoltre aveva collaborato anche ad aprire diversi centri ospedalieri nei centri africani.
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