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Borgosesia: addio a nonna Luigina, vedova partigiana di 100 anni
Era la moglie di Aldo Bordiga, impiccato a Quarona
La comunità di Borgosesia ha dato l’addio a Luigina Mauri. La donna da poco aveva compiuto 100 anni ed era vedova di Aldo Bordiga, uno dei partigiani impiccati al ponte della Pietà di Quarona.
Le si è rivelata fatale una banale caduta tra le mura della sua abitazione di Cancino. Dopo la caduta era stata sottoposta alle cure all’ospedale di Borgosesia; a seguire i familiari avevano deciso di ricoverarla in una casa di riposo, quella di Trivero, per poterle garantire un’assistenza più adeguata e costante, anche sotto il profilo sanitario. Ed è stato lì, che pochi giorni fa la donna ha cessato di vivere.
Nata a Grignasco il 21 marzo del 1917, Luigina Mauri si era trasferita in città con la famiglia quando ancora era bambina.
A Borgosesia aveva conosciuto il marito Aldo Bordiga, e dal matrimonio erano nati i figli Roberto e Guido. La donna ha praticamente dovuto allevare i figli da sola: il marito venne impiccato dai nazisti il 14 agosto del 1944, insieme ad altri quattro partigiani, al ponte della Pietà di Quarona. Ai cinque martiri partigiani è stato intitolato due anni fa il piazzale a fianco del cimitero di Quarona. Da quel momento Luigina Mauri, a soli ventisette anni, aveva dovuto affrontare la vita da sola: «Anche se di costituzione è mingherlina mamma è sempre stata una donna molto forte – la ricorda il figlio Roberto -. Non ha praticamente mai chiesto una mano da nessuno. Soltanto tre anni fa l’avevamo convinta a prendere una badante, altrimenti avrebbe voluto fare ancora tutto da sola. E stata una grande donna e soprattutto una grande mamma: nonostante avesse dovuto affrontare un periodo molto difficile, è riuscita ad allevarci sempre con molto amore e serenità».
Essendo l’ultima di dieci figli, aveva dovuto lavorare fin da giovane per poter contribuire alle spese di casa: a quattordici anni aveva iniziato a muovere i primi passi come sarta, ma pochi anni dopo aveva preferito un impiego più sicuro anche economicamente, così era andata al lanificio “Lora e Festa”, dove era rimasta per ventisette anni.
Luigina Mauri fino ai giorni precedenti la caduta era in buona salute, apprezzava il cibo e non rinuncia ai programmi televisivi sportivi. Ancora a marzo, per il suo compleanno del secolo, alla festa che i familiari le avevano organizzato non aveva rinunciato alla torta.
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