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Confindustria Vercelli Valsesia: sulla chiusura dell’anno i dati migliori dal tessile

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Analisi di Confindustria Vercelli Valsesia sulle previsioni per la fine dell’anno

Scenario stabile ma ancora a macchia di leopardo per l’economia provinciale per l’ultima parte del 2016. Se a sorpresa i dati Istat relativi alla produzione industriale nazionale, ad agosto, hanno rivelato un balzo dell’1,7% rispetto al mese di luglio (e del 4,1% dall’agosto 2015), registrando la migliore variazione su anno da agosto del 2011, le aspettative per i livelli di attività per i vari settori dell’economia locale continuano invece a non trovare una univoca direzione di sviluppo (l’unica eccezione è rappresentata dal comparto tessile che dopo mesi difficili sta migliorando); mentre le previsioni per l’occupazione e le esportazioni, pur conoscendo in generale un lieve rallentamento, restano comunque abbastanza solide. È quanto si evince dalla consueta indagine previsionale di Confindustria Vercelli Valsesia per il quarto trimestre, che segnala il sentiment e le previsioni degli imprenditori associati per la chiusura di quest’anno. All’analisi hanno contribuito circa 100 aziende associate, rispondendo ad un questionario articolato su una serie di parametri fissi, comprensivo di una parte relativa a tutti i settori produttivi e di una che si concentra sulle evidenze dei principali comparti dell’economia provinciale.

Di seguito il dettaglio di quanto rilevato. Per quanto riguarda l’andamento dell’occupazione, si stempera un po’ il clima di fiducia in linea con la situazione regionale, in quanto il saldo fra imprenditori ottimisti e pessimisti da 5,32 indietreggia, se pur sempre in territorio positivo, a quota 1,05, con un saldo regionale comunque di poco superiore a quota 1,10. Lieve decremento, come anticipato, relativamente alle esportazioni anche se, pure in questo caso, si registra un passo indietro: il saldo da 6,67 ritorna fermo a 0, poco meno del saldo regionale che da 3,60 scende a 1,10. Le previsioni per l’acquisizione di nuovi ordini crescono lievemente, in quanto il saldo da -7,53 risale a -4,21, con un saldo regionale a quota -1,50. Tuttavia, quasi il 16% degli intervistati ha dichiarato che il carnet ordini sarà sufficiente a coprire da 3 a 6 mesi di produzione mentre il 3,19% da 6 mesi a 1 anno. Non migliora il dato relativo alla produzione totale, in quanto il saldo da -7, resta fermo a -7,37 53 (con un saldo regionale pari a 1,80, ma comunque in territorio positivo). Per quanto riguarda il fronte degli investimenti quasi il 25% del campione ha affermato che ha in programma investimenti significativi e oltre il 34% investimenti marginali.

Stabile l’andamento degli incassi rispetto ai termini di pagamento concordati, dal momento che a settembre il 67% ha riferito di ricevere in tempi normali i corrispettivi e anche i tempi di pagamento confermano i dati di giugno: si parla di 83 giorni (in precedenza erano 82) da committenti privati e di 102 da quelli pubblici (dato invariato).Per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione, circa il 75% del campione ha dichiarato di non dover far ricorso a questa tipologia di ammortizzatore sociale. Si riscontra, infine, un ulteriore progresso del dato relativo alla media di utilizzo degli impianti: dal 70% si passa al 72,64%.

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