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«Ecco perché diciamo di no all’impianto di trattamento fanghi a Boca»

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Una lettera sulla questione 

Scende di nuovo in campo il Comitato per la tutela dell’ambiente, sorto a Boca in seguito alla presentazione del progetto di un impianto di trasformazione di fanghi. In una lettera il gruppo scrive: 

«Entro la fine di questo mese la Conferenza dei servizi dovrà esaminare per la terza volta le integrazioni fornite da parte della ditta Italhousing Ambiente Oleggio srl. Rammentiamo che il progetto presentato originariamente dalla ditta proponente ha già subito numerose richieste di integrazioni, poiché risultato carente tra l’altro in merito alla qualità dei rifiuti, al ciclo di produzione, alle emissioni. Perché continuare ad insistere su un progetto che necessita di continue e rilevanti integrazioni? Ricordiamo ancora che questo impianto di riciclo rifiuti risulta operare a cielo aperto, con rischio di emissioni di polveri, odori, rumori. Inoltre è assente un processo chimico per la neutralizzazione dei rifiuti. In buona sostanza, come si evince anche dalla relazione di Arpa “anche in questo caso l’attività di recupero sembra configurarsi come operazione di diluizione dei rifiuti in ingresso allo scopo di raggiungere i limiti di riferimento previsti”. E ancora: “le integrazioni presentate non paiono risolutive per mitigare le potenziali emissioni di polveri e odori scaturite dalle operazioni di stoccaggio dei rifiuti: risulta necessario individuare soluzioni gestionali e tecnologie più consone”. Perché a distanza di sette mesi la ditta proponente non risulta ancora in grado di definire in modo preciso la natura dell’attività che si prefigge di svolgere? Nella conferenza dei servizi del 12 giugno il commissario prefettizio del Comune di Boca ha citato la delibera del consiglio comunale numero 3/2017 che dichiara la contrarietà al progetto e precisa che il piano regolatore comunale limita le nuove attività a quelle artigianali compatibili con la destinazione residenziale; sostiene pertanto che un’attività ove ci sia la possibilità di emissioni odorigene non pare compatibile con tale destinazione. Come emerge altresì dalla relazione del tecnico comunale di Boca, agli atti della conferenza, “non è ammesso lo stoccaggio anche provvisorio di rifiuti speciali tossico-nocivi”. Sembrerebbe che comunque uno stoccaggio provvisorio di rifiuti che potrebbero, dopo opportuna verifica, risultare pericolosi venga fatto: attività non consentita dal piano regolatore. Perché tergiversare quando il progetto non appare conforme neppure a quanto previsto dal piano regolatore comunale? E’ appena il caso di ricordare poi che la Conferenza dei servizi di Novara rifiuta la presenza di comitati e di cittadini alle riunioni, contrariamente a quanto accade nelle provincie di Vercelli, Biella, Torino, ove si ammettono gli stessi come uditori. Perché tanta segretezza e poca trasparenza? In conclusione, noi del Comitato tutela ambiente chiediamo di rigettare il progetto nell’ interesse della salute dei cittadini e per preservare la peculiarità dei luoghi».

Comitato tutela ambiente

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